Facebook come una cartella clinica. I post pubblicato sul social potrebbero essere utilizzati come i sintomi fisici per fare diagnosi di malattie come diabete, ansia e depressione. A questa conclusione un lavoro pubblicato su Plos One da esperti delle Penn Medicine e Stony Brook University. Gli esperti hanno preso in esame quasi 1000 individui e analizzato (con il loro consenso) il linguaggio di tutti i loro post su Facebook. Hanno cercato indizi circa 21 diverse malattie in tre modi: studiando il linguaggio dei post, analizzando parametri demografici del campione (come età, sesso, etc) e facendo un mix delle due classi di dati.
“Il nostro linguaggio digitale cattura aspetti delle nostre vite del tutto differenti da quelli desunti attraverso i dati clinici tradizionali” – spiega il coordinatore del lavoro Andrew Schwartz. “Molti studi hanno evidenziato il legame tra un certo tipo di linguaggio digitale e specifiche malattie, ad esempio uno stile linguistico predittivo di depressione”. In un futuro non molto lontano, tenendo traccia dell’attività individuale sui social, si potrebbero anche ricevere indicazioni mediche personalizzate.