A seguito della dichiarazione ufficiale di un’epidemia di morbillo, Medici Senza Frontiere (MSF) chiede un’imponente mobilitazione da parte di tutte le organizzazioni nazionali e internazionali competenti per vaccinare più bambini e trattare i pazienti affetti dalla malattia in Repubblica Democratica del Congo. “Le équipe di MSF, in collaborazione con quelle del ministero della salute, stanno facendo tutto il possibile per ridurre la catena di trasmissione della malattia, vaccinando non appena vengono segnalati casi di morbillo e fornendo assistenza ai pazienti. Tuttavia, in aggiunta agli sforzi già compiuti negli ultimi mesi, servono più risorse e organizzazioni. Garantire la fornitura di vaccini e medicinali è essenziale, prima è meglio è“, ha dichiarato Rachel Séguin, coordinatrice medica di MSF in RDC.
L’epidemia di morbillo in Repubblica Democratica del Congo (RDC) rischia di essere la più letale da quando la malattia ha avuto una forte ricomparsa nel Paese tra il 2011 e il 2012.
Nei primi cinque mesi del 2019, sono stati registrati ufficialmente oltre 1.500 decessi correlati al morbillo, che rappresentano circa il 75% del numero totale delle morti registrate nel corso del 2012, durante l’epidemia più letale dell’ultimo decennio.
Il morbillo è una malattia virale altamente contagiosa per la quale non esiste alcun trattamento. L’unico modo per combatterla è la vaccinazione.