Sarà un’estate rovente, l’esperto: “temperature superiori alla norma, avevamo previsto questa ondata di caldo africano”

"Se guardiamo le previsioni stagionali notiamo che indicavano un giugno più caldo della media e anche per le prossime settimane indicano un'estate più calda rispetto alla media"
MeteoWeb

Questi giorni così caldi non sono inattesi per noi che analizziamo i modelli matematici, grazie ai quali avevano previsto l’ondata di calore, già da alcune settimane prima che si verificasse“. E’ quanto dichiarato da Roberto Buizza, fisico della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e coordinatore dell’iniziativa sulla climatologia congiunta tra Sant’Anna, Normale, Iuss Pavia, nel corso del seminario sui cambiamenti climatici che si è svolto oggi a Pisa. “Se guardiamo le previsioni stagionali emesse dal Centro Meteorologico Europeo – ha aggiunto – notiamo che indicavano un giugno più caldo della media e anche per le prossime settimane i modelli ci indicano un’estate più calda rispetto alla media. Alla Scuola Superiore Sant’Anna ci interroghiamo sull’importanza dei modelli usati per fare previsioni meteo, del ruolo del progetto europeo Copernico, con i suoi satelliti sentinella, nel fornire dati e servizi per aiutarci a prevedere e gestire eventi come quelli che viviamo adesso“.

AFP

Secondo Carlo Buontempo del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio “una delle sfide è quella di gestire un’enorme quantità di dati climatici per poter costruire un futuro scientifico solido e fare previsioni meteo e clima sempre più accurate rispetto a quelle odierne“. Il cambiamento climatico, ha concluso Luca Sebastiani, direttore dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Sant’Anna, “esercita un effetto su processi agricoli e per questo conduciamo ricerche scientifiche per capire come si possono migliorare alcune varietà di riso in grado di resistere alla sommersione o come diffondere varietà di grano coltivate in Etiopia con la capacità di resistere agli stress idrici: l’agricoltura di precisione può essere utile, perché l’impiego di sensori ci permette di ridurre l’utilizzo di acqua“.

Condividi