Le piante che si stanno estinguendo, a differenza delle altre specie animali, lo stanno facendo ad un ritmo due volte più veloce: due volte più rapidamente di uccelli, mammiferi e anfibi messi insieme. Non lascia dubbi l’ultimo censimento condotto dai ricercatori dei Giardini Botanici Reali di Kew, a Londra, e dell’Università svedese di Stoccolma, i cui dettagli sono pubblicati sulla rivista “Nature Ecology and Evolution“.
I ricercatori confrontando gli studi precedenti unitamente agli archivi digitali internazionali ed esemplari di piante conservate negli erbari dei principali musei del mondo. Hanno scoperto che 571 specie diverse si sono estinte negli ultimi 250 anni. Una estinzione marcata soprattutto per gli alberi e gli arbusti delle isole, dove spesso crescono specie vegetali uniche ma anche nelle regioni con una maggiore biodiversità, come quelle tropicali o con climi mediterranei.
Un esempio è l’albero del sandalo cileno, particolarmente sfruttato per il suo legno profumato, i cui ultimi esemplari, secondo gli autori dello studio, sono stati avvistati sull’isola di Robinson Crusoe nel 1908. Un’altra pianta estinta è una specie americana che, ad eccezione dei suoi fiori, cresce interamente sottoterra. Si chiama Thismia americana. Descritta per la prima volta nel 1912 nelle zone umide sabbiose che circondano il lago Calumet di Chicago, che è stata spazzata via dallo sviluppo della città, spiegano i ricercatori.
“L’estinzione delle piante – descrivono gli autori dello studio – rappresenta una minaccia anche per altri organismi ed ecosistemi, compreso il benessere degli esseri umani. E’ necessario, quindi, che questo aspetto sia compreso a fondo – sottolineano – per poter pianificare strategie di conservazione efficaci“.
Secondo gli autori dello studio molte specie di piante considerate finora erroneamente estinte sono state riscoperte in un secondo momento. Questo aspetto però non riguarda probabilmente le 571 specie individuate nel loro studio, anzi “Il loro numero – scrivono nella ricerca – potrebbe essere persino sottostimato“. Un dato che non può essere confermato con certezza per le conoscenze ancora scarse sulle piante che vivono in Africa e in America latina rispetto agli altri continenti. Molte di queste specie potrebbero, infatti, essere a rischio. Lo dimostra la recente indagine di un ente intergovernativo sulla biodiversità e gli ecosistemi con sede a Bonn, in Germania, il Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES). Gli esperti hanno lanciato l’allarme sul pericolo di estinzione per più di un milione di specie. Tra le quali all’incirca il 14% sono piante.