Giornata degli Oceani: stop alla pesca a strascico nel Canale di Otranto

Istituire una zona di restrizione alla pesca a strascico nel Canale di Otranto, applicando le stesse misure adottate nella Fossa di Pomo in Adriatico nel Canale di Otranto, visto i risultati positivi ottenuti
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Istituire una zona di restrizione alla pesca a strascico nel Canale di Otranto, applicando le stesse misure adottate nella Fossa di Pomo in Adriatico nel Canale di Otranto, visto i risultati positivi ottenuti. E’ l’appello che nella Giornata mondiale degli oceani lancia al governo la campagna internazionale Adriatic Recovery Project, coordinata da MedreAct.

Non sono solo i ricercatori, ma i pescatori a toccare con mano gli effetti positivi nella Fossa di Pomo, interdetta alla pesca poco meno di due anni fa; si riscontra infatti un forte aumento della biomassa di specie ittiche come il nasello, tra le piu’ sovrasfruttate in tutto il Mediterraneo. Chiudere la zona del Canale di Otranto, spiega MedreAct, e’ molto importante per salvaguardare la sua biodiversita’ e per le particolari caratteristiche che influenzano le dinamiche della circolazione delle acque e lo scambio idrico con tutto il bacino del Mediterraneo.

Si tratta di un’area di nursery e un importante habitat ittico, essenziale per specie di interesse commerciale come il gambero rosso, il gambero rosa, il nasello e il gattuccio boccanera, ma anche per il sostentamento dei cetacei, dai delfini alle tartarughe marine. Inoltre la zona al largo di Otranto e’ caratterizzata da comunita’ di coralli profondi oltre i 700 metri ai piedi di ripidi pendii. Un appello lanciato anche in vista della Conferenza di MedFish4Ever a Marrakech dell’11 e il 12 giugno, dove si rinnovera’ l’impegno internazionale della Dichiarazione siglata nel 2017, per istituire zone di restrizione alla pesca per salvaguardare la biodiversita’ e assicurare la sostenibilita’ a lungo termine delle attivita’.

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