Le api, instancabili lavoratrici non smettono di stupire, infatti recenti studi confermano le loro doti matematiche. Dopo la scoperta della loro capacità nel riconoscere lo zero e fare operazioni aritmetiche di base, arriva quella per cui riuscirebbero a collegare i simboli ai numeri, diventando i primi insetti che si distinguono per questa abilità. Questo risultato ha entusiasmato i ricercatori dato che apre nuove possibilità di comunicazione tra gli umani e altre specie, oltre a più semplici approcci per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
La scoperta è dovuta alla ricerca pubblicata sulla rivista “Proceedings of the Royal Society B” e coordinata dall’Università di Melbourne in Australia (RMIT), in collaborazione con l’Università francese di Tolosa. Il gruppo di ricerca è lo stesso che nel 2018 aveva scoperto che questi insetti riconoscono il concetto di zero, come i delfini, pappagalli, scimpanzé. Ma in questo nuovo esperimento i ricercatori hanno addestrato le api ad abbinare un simbolo a un numero, per esempio il simbolo 2 a due banane o due cappelli, rivelando che sono in grado di apprendere che un simbolo rappresenta una quantità numerica.
“Diamo per scontato che da bambini riusciamo a imparare cosa sono i numeri, ma essere in grado di riconoscere cosa rappresenta 4 richiede in realtà un livello sofisticato di capacità cognitive“, osserva Adrian Dyer, della RMIT University. E’ un risultato notevole, considerando che il cervello delle api ha meno di un milione di neuroni, mentre il cervello umano ne ha oltre 86 miliardi. Altri studi, ha proseguito l’esperto, avevano già dimostrato che “i primati e gli uccelli possono imparare a collegare simboli e numeri, ma questa è la prima volta che osserviamo questa abilita’ negli insetti“. Se le api, ha aggiunto, “hanno la capacità di apprendere qualcosa di così complesso come un linguaggio simbolico creato dall’uomo, questo apre nuovi entusiasmanti percorsi per la comunicazione futura tra le specie, oltre a gettare nuova luce su come le abilità numeriche possano essersi evolute“.