Linfoma: svelato ruolo chiave di un recettore, grazie ad un donatore di sangue con caratteristiche rarissime

Un donatore di sangue con una caratteristica molto rara ha svelato il ruolo di un recettore chiamato CD16A: potrebbe essere una chiave della lotta al linfoma
MeteoWeb

Un gruppo di scienziati di Bergamo ha svelato il ruolo chiave nella lotta al linfoma da parte di un recettore chiamato CD16A. Un “interruttore molecolare” finora non considerato. Il risultato inaspettato si deve ad un donatore di sangue sano, con caratteristiche rarissime.

Lo studio, pubblicato su “Blood”, a detta degli autori “apre importanti scenari nelle ricerche sul nostro sistema immunitario“. Alla scoperta – informa l’ASST Papa Giovanni XXIII – ha lavorato un gruppo tutto bergamasco che ha riunito ricercatori del Centro di terapia cellulare “Gilberto Lanzani” dell’azienda socio sanitaria territoriale, dell’Associazione italiana contro le leucemie – linfomi e mieloma (AIL) – sezione Paolo Belli di Bergamo. A firmare lo studio Josée Therese Golay, a capo del Centro di terapia cellulare “Gilberto Lanzani”, insieme a colleghi fra cui Martino Introna, Rut Valgardsdottir, Gerta Musaraj, Damiano Giupponi e Orietta Spinelli.  Il lavoro è stato sostenuto dall’AIRC, Associazione italiana per la ricerca sul cancro.

Durante gli studi – racconta la specialista – arruoliamo volontari sani disposti a sottoporsi a un semplice prelievo di sangue per studiare l’interazione degli anticorpi terapeutici con il nostro sistema immunitario. Uno di loro, come abbiamo scoperto successivamente, aveva una caratteristica molto rara: era un donatore ‘nullo’, cioè non esprimeva un particolare recettore del sistema immunitario chiamato CD16B, normalmente espresso dai neutrofili, un importante tipo cellulare delle naturali difese immunitarie“. “In questo modo – precisa l’autrice – abbiamo capito che alcuni effetti degli anticorpi in vitro non erano dovuti al recettore CD16B ma a un altro simile, il CD16A, che solitamente non viene preso in considerazione. Invece ora sappiamo che ha un effetto importante nella risposta del paziente a uno dei farmaci più utilizzati contro i linfomi“. Nella pubblicazione dello studio, sulla rivista dell’American Society of Hematology, anche un commento di Ronald Taylor dell’università della Virginia (USA). “Il ruolo di questi recettori“, infatti, “apre nuovi scenari non solo in campo ematologico, ma in tutte le ricerche in cui il sistema immunitario gioca un ruolo fondamentale. Ad esempio negli studi dedicati alle patologie autoimmuni dove i neutrofili hanno un’attività“.

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