Ogni anno centinaia di migliaia di giovani arrivano alla maturità con apprensione e incertezza. La loro principale preoccupazione però non riguarda la prova scritta o l’orale (39%): quasi un maturando su due (47%) è indeciso su cosa fare dopo il diploma. Il 46% degli studenti aspetta la fine degli esami, mentre c’è chi addirittura rinvia ogni decisione a settembre (17%) dopo avere trascorso l’ultima spensierata estate. Cosa hanno scelto i più decisi? Principalmente università (48%) e l’alternanza studio-lavoro (24%), ma c’è anche chi preferisce subito catapultarsi esclusivamente nel mondo lavorativo (21%).
E’ quanto emerge da uno studio promosso dal Sanpellegrino Campus (https://www.sanpellegrino-corporate.it/it/sanpellegrino-campus), condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analisys) su circa 2.500 studenti alle prese con la maturità attraverso un monitoraggio online sui principali social network, forum e community dedicate per capire il loro stato d’animo e le loro preferenze legate al percorso post-maturità.
Con quale stato d’animo si sono presentati gli studenti all’ultimo anno di studi? Apprensione (64%) ed emozione (55%) per quello che sarà uno dei momenti clou della propria giovane vita sono i sentimenti più comuni, mentre i più ottimisti hanno affrontato l’ultimo anno con positività (49%) e determinazione (44%). A cosa è dovuto questo senso di preoccupazione? A sorpresa è il post diploma a spaventare più degli esami: quasi uno studente su due (47%) si dice insicuro su cosa fare dopo, una percentuale sensibilmente inferiore (39%) rispetto a coloro che sono preoccupati da scritti e orali. C’è addirittura chi invece teme di non venir nemmeno ammesso alle prove finali (10%). Un’indecisione dovuta anche dalla mancanza all’interno del proprio istituto di un orientamento legato al mondo lavorativo, segnalato da quasi uno studente su tre (31%).
Quando gli studenti decidono cosa fare dopo la maturità? La maggioranza (46%) attende la fine degli esami, con una sensibile percentuale (17%) che aspetta addirittura settembre per godersi l’ultima estate di spensieratezza. Coloro che hanno le idee più chiare, invece, hanno già preso una decisione nel corso dell’ultimo anno (28%) o addirittura prima dell’inizio dell’attuale anno scolastico (9%). Cosa fare dopo la maturità? La maggioranza continuerà il percorso formativo scegliendo di frequentare università (46%) o di alternare agli studi un’esperienza lavorativa di stage (26%), mentre altri decideranno di immergersi subito esclusivamente nel mondo del lavoro (21%) o di prendersi addirittura un anno sabbatico (7%).
Una scelta, quella del proseguire con gli studi, che non sempre porta alla conclusione del ciclo formativo: secondo il Rapporto 2019 Almalaurea sulle scelte formative e la condizione occupazionale dei diplomati, a un anno dal titolo per il 14,8% dei diplomati la scelta universitaria non si è dimostrata vincente, con il 6,3% che ha deciso di abbandonare l’università fin dal primo anno, mentre un ulteriore 8,5% è attualmente iscritto all’università ma ha già cambiato ateneo o corso di laurea. Che l’Italia non sia un Paese per laureati è un dato che invece emerge dall’ultimo studio L’OCSE, l’Organizzazione dei Paesi più sviluppati del mondo, dal quale emerge che solamente il 18% degli italiani si laurea, rispetto a una media 37% dell’intera area OCSE.
Quali tipi di corsi di studio vorrebbero intraprendere? Quasi uno studente su tre (31%) tende maggiormente verso un corso di laurea nell’ambito economico-sociale, altri optano per studi umanistici (27%), ingegneristici (29%) e scientifici (19%). Con quale criterio viene scelto il corso di studi? Il 33% lo fa seguendo ciò per cui si sente più portato, mentre i più lungimiranti (27%) scelgono in base ai potenziale sbocchi lavorativi. Il 24% opta per la scelta di un percorso coerente con gli studi precedenti. Mentre il 16% sceglie in base all’offerta formativa dell’ateneo più vicino al comune di residenza.
Come si informano gli studenti nella scelta del proprio corso di studi? La maggioranza (61%) consulta i diversi siti internet delle università, mentre chi ha l’opportunità preferisce recarsi di persona presso la segreteria dell’ateneo di riferimento o partecipare agli Open Day dedicati (54%). Una cospicua percentuale chiede informazioni a conoscenti e amici che già frequentano alcuni corsi di studi (49%), mentre il 37% preferisce ascoltare i consigli e l’esperienza di genitori e parenti.