Morta la mezzofondista Gabe Grunewald: la storia della sua lunga lotta contro il cancro che ha ispirato il mondo

Si è spenta a soli 32 anni, Gabe Grunewald, la corritrice che con la sua storia ha ispirato il mondo, diventando il simbolo della lotta ai tumori: ha combattuto per 10 anni senza mai rinunciare a ciò che amava
MeteoWeb

Gabriele “Gabe” Grunewald, mezzofondista che ha avuto il supporto di migliaia di follower sui social media per la sua perseveranza nel gareggiare mentre affrontava un raro tumore metastatico, è morta ieri a Minneapolis, città in cui viveva. Aveva solo 32 anni. La causa della morte sono state le complicazioni del tumore, ha detto il marito Justin Grunewald, che ha confermato la morte della giovane stella dell’atletica.

Nella confusione delle atlete professioniste che gareggiavano, era facile individuare Grunewald: una vistosa  cicatrice a forma di uncino si estendeva per 33cm sull’addome della giovane donna. Era un costante e doloroso promemoria della sua malattia e degli interventi che aveva subito. Il tumore è apparso nel 2009 e sarebbe ritornato nei prossimi 10 anni in varie forme. La prima operazione a cui si è sottoposta per un tumore al collo le ha danneggiato il nervo facciale, cambiando per sempre il suo sorriso. Anche se diceva che la faceva rabbrividire guardare nello specchio, Gabe sorrideva spesso, soprattutto sulla linea di partenza.

gabe grunewaldRaccontando apertamente la sua esperienza, ha trovato una comunità di corridori di ogni abilità che ha ispirato e da cui ha, a sua volta, tratto forza grazie al loro supporto. “Brave Like Gabe” era diventato il suo motto e anche il nome della fondazione creata per la ricerca sul cancro. Gabe considerava le sue cicatrici come un segno della sua capacità di gestire le avversità e incoraggiava gli altri a fare lo stesso. Su Facebook aveva scritto: “Le mie cicatrici rappresentano la sopravvivenza. Le mie cicatrici mi insegnano ad accettare il mio corpo e ad onorare la sua forza. Le mie cicatrici sono una manifestazione fisica di quella che spesso sembra una malattia invisibile. Le mie cicatrici dicono la storia della mia vita e sono molto felice che non sia ancora finita”.

Gabe Grunewald era nata il 25 giugno del 1986 a Perham, in Minnesota. Aveva iniziato a correre mentre studiava all’Università del Minnesota. Ha saputo per la prima volta di avere un carcinoma adenoideo cistico, un raro tumore delle ghiandole salivari, il giorno prima di una gara nel 2009. Ha corso lo stesso il giorno seguente, registrando quello che allora era il suo record nei 1.500 metri. Nel 2010, ha scoperto di avere un cancro alla tiroide, ma ha continuato a correre e ad andare sempre più veloce. Parlava poco della malattia in quel periodo, preferendo concentrarsi sui suoi progressi in gara.

Dopo essersi laureata nel 2010, ha deciso di diventare un’atleta professionista, competendo come mezzofondista nonostante gli aggressivi trattamenti di chemioterapia e le operazioni per rimuovere i tumori. Nel 2012, ha gareggiato ai trials olimpici, finendo quarta. Nel 2013, il suo tempo di 4 minuti e 1,48 secondi l’ha resa l’11ª corritrice più veloce nei 1.500 metri nella storia americana. Nel 2014, ha vinto il campionato nazionale indoor degli Stati Uniti nei 3.000 metri. Ma purtroppo il carcinoma adenoideo cistico è tornato nel 2016 e nel 2017 e allora ha deciso di raccontare pubblicamente la sua storia, nonostante fosse molto difficile. “Sono una giovane adulta con il cancro. Non amo parlare di questo. Non è un film per la televisione. È reale. Fa paura”, aveva raccontato Grunewald a The New York Times nel 2017.

Nel 2016, ha corso per un posto nei 1.500 metri per le Olimpiadi di Rio. Ma c’erano ancora nuove sfide, ben più gravi, che la attendevano. Poco dopo, infatti, ha scoperto una nuova massa nell’addome e i chirurghi hanno rimosso un grande tumore dal fegato. Dal 2017, sono stati scoperti nuovi tumori e Grunewald ha iniziato ad intervallare le sessioni di chemioterapia con quelle di allenamento, gareggiando a livello d’élite mentre lottava con il cancro. Sperando di recuperare, aveva iniziato ad allenarsi per qualificarsi alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

Nel 2013, aveva sposato Justin Grunewald, che aveva conosciuto all’università. A 10 anni dalla prima diagnosi, Gabe Grunewald se n’è andata perché il suo fegato si è fermato. Oltre al marito, lascia anche i genitori, una sorella e 3 fratelli. Quando il cancro è tornato ancora, Gabe Grunewald aveva dichiarato a The Times: “Speravo che non tornasse prima dei miei 40 anni. Volevo avere un po’ più di vita”. Rimarrà senza dubbio il simbolo della lotta contro i tumori per la sua perseveranza e la sua forza nell’affrontare le terribili sfide che la vita le ha messo davanti, senza rinunciare mai a se stessa e a quello che amava.

Condividi