La stragrande maggioranza delle nuvole sulla Terra si trova nella troposfera, ossia lo strato di atmosfera più vicino alla superficie che si estende fino a 10-15km circa di altezza. Ma le nubi nottilucenti si formano molto più in alto, ad un’altezza di 75-85km nella mesosfera. Si tratta di un posto diverso rispetto a quello a cui siamo abituati.
Per esempio, all’altitudine di crociera degli aerei la pressione è solo ? di quella in superficie, mentre all’altezza delle nubi nottilucenti è solo di 1 millesimo di quella in superficie, circa 1hPa, ossia 6 volte meno di quella sulla superficie di Marte. La mesosfera è estremamente secca, circa cento milioni di volte più dell’aria del Sahara. Anche la temperatura è molto bassa, con -143°C nella sua parte più alta. Le nubi nottilucenti sono composte di cristalli di ghiaccio molto piccoli, fino a 100nm di diametro. I cristalli di ghiaccio si formano su nuclei di condensazione, come micrometeoriti o scarichi di razzi, oppure possono formarsi direttamente dal vapore acqueo.
Per quanto riguarda il loro nome, nottilucente deriva dal latino e significa “brillare di notte”. Il nome, dunque, deriva dal fatto che brillano di un colore blu elettrico nel cielo buio nel tardo crepuscolo. Questo succede quando il cielo è già buio con il sole ben al di sotto dell’orizzonte così come appare dalla superficie, ma con i suoi raggi che illuminano la regione in cui si trovano le nubi nottilucenti.
Le viste di nubi nottilucenti sono state estremamente rare fino a poco tempo fa. La prima osservazione risale al 1885, due anni dopo la grande eruzione del vulcano Krakatoa in Indonesia. Non si sa se esiste una reale connessione tra l’eruzione e le nubi nottilucenti. Potrebbe essere che le persone abbiano avvistato le nubi nottilucenti solo mentre ammiravano gli ardenti tramonti rossi quando il rosso della sera illuminava gli aerosol vulcanici nell’atmosfera. Tali osservazioni sono state molto rare per il resto del XIX e del XX secolo, ma sono diventate molto più frequenti negli ultimi due decenni. Parte di questo aumento può essere attribuito alla maggior conoscenza sulle nubi nottilucenti e alla proliferazione di fotocamere digitali e smartphone. D’altra parte, però, anche il maggior numero di lanci spaziali e i cambiamenti climatici sono stati proposti come cause di tale aumento.
Come vedere le nubi nottilucenti?
Generalmente, le nubi nottilucenti si vedono solo a giugno e luglio nell’emisfero settentrionale. Possono essere osservate solo al crepuscolo, quando il sole è a circa 6-16° sotto l’orizzonte. Questo è più o meno tra un crepuscolo relativamente luminoso e l’oscurità quasi totale. Tipicamente, sono più visibili a latitudini comprese tra 50° e 65° che in Europa corrispondono più o meno tra la Scandinavia centrale e il Regno Unito meridionale, il Benelux, la Germania centrale, la Repubblica Ceca, la Polonia meridionale e l’Ucraina. Occasionalmente sono visibili anche più a sud e sono state avvistate fino alla Spagna.
Le nubi nottilucenti appaiono nel cielo settentrionale e possono avere una varietà di forme. Solitamente sono bianche, blu chiaro o elettrico. A volte vengono riportati anche i colori rosso o verde. Possono apparire anche come bande informi ma solitamente hanno un aspetto sottile e filamentoso, con ondulazioni e vortici.