Ravenna, divieto di balneazione: “eccessiva concentrazione di Escherichia coli ed Enterococchi intestinali”

Batteri oltre i limiti nelle spiagge di Ravenna dove si è riscontrato un valore eccessivo di Escherichia coli ed Enterococchi intestinali: emessa ordinanza di divieto di balneazione
MeteoWeb

Sono stati quattro i punti di monitoraggio dove sono stati effettuati i controlli “è emersa, dalle analisi microbiologiche del campione di acque marine, una concentrazione superiore ai valori limite dei parametri Escherichia coli ed Enterococchi intestinali per i primi tre punti, e del parametro Enterococchi intestinali per l’ultimo punto“.

Questo il motivo per cui oggi il Comune di Ravenna ha emesso “un’ordinanza di divieto temporaneo di balneazione nei tratti di mare pertinenti ai punti di monitoraggio ‘Marina Romea-100 metri a Sud della foce del Lamone’ (dal piede del molo sud della foce del Lamone a 220 metri a Sud della foce del Lamone), ‘Lido Adriano-500 metri a Nord della foce dei Fiumi Uniti’ (da 930 metri a Nord della foce dei Fiumi Uniti alla foce dei Fiumi Uniti), ‘Lido di Dante-300 metri a Sud della foce dei Fiumi Uniti’ (da 50 metri a Sud della foce dei Fiumi Uniti a 600 metri a Sud della foce dei Fiumi Uniti) e ‘Bassona-Nord foce Bevano’ (da 2.100 metri a Nord dell’asse della foce Bevano a 625 metri a Nord della foce Bevano)“.

Il provvedimento, ha sottolineato l’amministrazione, “si è reso necessario sulla base dei contenuti di una nota prodotta oggi dall’Unità operativa igiene e sanità pubblica del Dipartimento di sanità pubblica dell’AUSL Romagna“. I superamenti dei valori limite, si legge in una nota, “sono riconducibili alle intense piogge che si sono verificate nei giorni scorsi in Emilia-Romagna, che hanno provocato piene importanti dei fiumi e dei canali che poi sfociano in Adriatico, e si prevedono di breve durata“.
Al momento “è in corso l’apposizione dei cartelli di divieto“, e i divieti di balneazione “saranno revocati, e ne verrà data tempestiva comunicazione, non appena sarà emesso un nuovo rapporto di prova da parte di ARPAE che attesti il rientro dei valori dei parametri nei limiti previsti dalla legge“.

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