L’uso della tecnica del sequenziamento dell’intero genoma puo’ migliorare il controllo dei batteri resistenti agli antibiotici in cibi e animali. E’ quanto afferma un nuovo report dell’Autorita’ Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), che sottolinea, inoltre, la necessità di monitorare l’antibiotico-resistenza nei frutti di mare, “fenomeno di cui si sa poco ed è caratterizzato da una recente espansione della produzione in acquacoltura e l’incremento di importazioni nell’UE”.
La resistenza agli antimicrobici è la capacità dei batteri di resistere ai farmaci messi a punto per ucciderli. Questo problema di salute pubblica già oggi provoca ogni anno circa 33.000 morti in Europa, un numero destinato ad aumentare drammaticamente. Parte di questi batteri resistenti si diffonde nel mondo animale e arriva all’uomo attraverso la filiera alimentare.
Pertanto, il monitoraggio è una delle priorità del piano d’azione dell’UE per contrastare l’antibiotico-resistenza. Ora Efsa, in attesa della revisione della legislazione sul monitoraggio del fenomeno, che entrerà in vigore nel 2021, suggerisce che il sequenziamento del genoma potrebbe essere introdotto nelle attivita’ di monitoraggio condotte dagli Stati membri. “In questo modo gli esperti sono in grado di individuare i geni resistenti nei batteri, diversamente da quanto accade con gli attuali metodi“, precisa l’Agenzia. Tale approccio, inoltre, “non solo riesce a prevedere la resistenza in modo più efficace, ma permette anche di generare una grande quantita’ di dati che possono essere usati per analisi di tipo epidemiologico”.