I serpenti: un atavico odio ci porta a bistrattarli, ma sono importantissimi per l’ecosistema

La necessità di aumentare la cultura del rispetto verso tutti gli animali, soprattutto quelli più bistrattati e ingiustamente perseguitati come purtroppo accade spesso nei confronti dei serpenti
MeteoWeb

Gli animali più bistrattati da sempre sono indubbiamente i serpenti. Un atavico odio accompagna le due specie in eterno conflitto: l’uomo e i serpenti, poco importa che questi ultimi siano velenosi o meno. Nella Genesi, il primo libro della Bibbia, il serpente inganna Adamo ed Eva che a loro volta cederanno alla tentazione mangiando il frutto proibito. Una maledizione che risalirebbe a circa 3000 anni fa con il serpente da quel momento visto come il simbolo del male. Seguiranno una serie di condanne e persecuzioni, molte delle quali frutto della più insana delle convinzioni umane: l’autoreferenzialità.

I serpenti sono animali con un ruolo e una funzione importantissima nell’ecosistema naturale, ecco perché in modo definitivo dobbiamo sfatare le tante credenze popolari errate, i racconti negativi, le storie storpiate, i falsi miti e le leggende metropolitane, che da epoche immemorabili vedono protagonisti in negativo questi fantastici e bellissimi animali. I serpenti sono dei predatori molto attivi che si nutrono di topi, ratti e altri roditori che potrebbero proliferare eccessivamente creando notevoli danni e problematiche anche e soprattutto all’uomo e alle sue attività produttive. Non occorrono dunque veleni e trappole ma solo il rispetto per degli animali utilissimi.

Gianluca Congi con una Vipera appena salvata

Nessun animale chiede il conto per il suo ruolo o per le sue funzioni indispensabili offerte paradossalmente anche a chi gli usa violenza, loro forse non sanno cos’è il dio denaro? I serpenti sono amici, nessun odio e nessuna violenza possono riguardare gli animali. Il Creatore ha dato la vita a tutte le creature sulla Terra, l’uomo, nella sua grande intelligenza contaminata da una buona dose d’ignoranza, ha plasmato i suoi comportamenti adeguandoli ai distorti pensieri che ahimè non trovano alcun fondamento scientifico oltre che logico. Non vi è alcuna giustificazione per compiere un “serpenticidio”. I serpenti non mordono mai per “offesa”.

Le giustificazioni alle uccisioni dei serpenti sono tra le più fantasiose e non vale la pena nemmeno ricordarle. La razionalità dovrebbe essere il primo punto di forza per la razza umana ma sappiamo molto bene che l’uomo commette tante di quelle atrocità che non basterebbero chilometri di pagine per raccontarle anche in sintesi. In Calabria, ad eccezione della Vipera aspis hugyi, unico rettile velenoso, tutti gli altri serpenti sono innocui e non velenosi; la vipera ad ogni modo è un animale molto schivo e certamente non ama l’incontro con l’uomo. Da molti anni, spontaneamente, coltivo l’opera di sensibilizzazione ed educazione della popolazione della Sila e non solo, con l’unico obiettivo che è quello di strappare alla morte certa quanti più serpenti possibile.

Come non ricordare i primi articoli sulla carta stampata, le rubriche in importanti siti web, i tantissimi salvataggi di serpenti in pericolo o entrati incautamente dentro le auto, in magazzini o abitazioni, i poster, le pubblicazioni e le lezioni nelle scuole di mezza regione, le tante trasmissioni radio-televisive tese ad infondere una nuova cultura verso questi splendidi animali e le tante altre iniziative fatte sempre nella sola direzione di aumentare la conoscenza e la coscienza nella gente. In onestà penso che oggi siano stati raggiunti tanti risultati e che le fatiche non siano state vane, la gente non prende più a badilate i serpenti come una volta, preferisce chiamare e farli salvare anche se i rapporti con queste creature restano sempre abbastanza freddi.

Mi chiedo quanti anni ancora dovranno passare per raggiungere finalmente la definitiva pace tra l’uomo e il serpente. Basterebbe prendere ad esempio il mio amico Battista Lopez, che pur subendo il doloroso morso della vipera, ancora oggi mi ricorda che mai ucciderebbe un serpente. Nella mia lunga storia personale, iniziata come convinto animalista e ambientalista e oggi proseguita su vari fronti, anche su quello professionale come appartenente alla Polizia Provinciale, ho sempre pensato che chi semina bene raccoglie la felicità di un’intera società, perché per essere felici bisogna esserlo in tanti e non solo con se stessi, ecco perché infondere messaggi positivi serve ad accrescere la cultura di un popolo. I serpenti non sono falsi amici e se lì sognate non state tanto a fantasticare sul significato, considerateli solo dei buoni amici, al pari di ogni creatura e di ogni altro animale, anche perché sulla Terra siamo tutti fratelli, uomini con uomini e uomini con animali, ovviamente serpenti compresi.

Gianluca Congi

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