Un genio. Un genio ironico e intelligente. Un ‘prodotto’ di quell’Italia che ci piace, quella che è conosciuta in tutto il mondo per la propria cultura, la propria tradizione, la propria empatia e la propria passione. Passione per l’amore, per il mare, per la vita. Tutto questo, ma anche tanto tanto altro, era Andrea Camilleri, che è morto oggi, a 93 anni. Lo comunica la Asl Roma 1 “con profondo cordoglio“, precisando che il papà del Commissario Montalbano si è spento alle 08.20 di questa mattina presso l’Ospedale Santo Spirito. “Le condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali. Per volontà del Maestro e della famiglia le esequie saranno riservate. Verrà reso noto dove portare un ultimo omaggio“, si legge nella nota.
Divenuto noto al grande pubblico grazie al suo personaggio più conosciuto, il commissario Montalbano, Camilleri ha al suo attivo una bibliografia non indifferente – costellata da diversi capolavori – e una vita altrettanto longeva e intensa.
Fumatore accanito e amante della buona cucina, Camilleri era un genio ironico e brillante, e questo suo carattere esuberante e quasi sacrilego venne fuori fin da ragazzo, quando durante gli anni di frequenza del collegio vescovile lanciò delle uova contro un crocifisso e, ovviamente, venne espulso.
Il successo dello scrittore siciliano, oltre che dal cuore degli italiani, è sancito anche dalle dieci milioni di copie dei suoi libri vendute in tutto il mondo e dalla traduzione dei suoi testi in più di 120 lingue.
Ciao Andrea, e grazie per aver reso migliore questo Paese che avrebbe bisogno di altri dieci, cento, mille geni come te!