Il caldo eccessivo, crea difficoltà alle colture, come sostiene Coldiretti Veneto in merito all’ondata di calore di questi giorni: “Quelle in serra vengono ”lessate” e molte volte il supporto idrico provoca l’insorgere di muffe e malattie. In pieno campo, in mancanza di acqua, si brucia tutto nel giro di qualche giorno. Particolarmente colpito il mais le cui semine sono state ostacolate dalle piogge primaverili e la successiva germinazione è stata molto irregolare“.
“Le verdure negli orti necessitano di irrigazione di notte altrimenti vengono ”scottate” dal sole. La situazione e’ sotto controllo – dicono per ora gli agricoltori – nonostante i cambiamenti climatici siano sempre più imprevedibili. L’estate abitua città e campagne a temperature sempre più alte che confondono anche gli insetti utili, come le api, che a causa del maltempo passato non trovano molto nettare nei fiori di tiglio o quelli dell’erba medica“.
Le api stremate dal caldo hanno smesso di volare e non svolgono più il prezioso lavoro di trasporto di nettare e polline, ma con le elevate temperature in pericolo ci sono anche le nuove covate con le operaie al lavoro per salvarle dalla disidratazione ed evitare che le temperature interne alle arnie superino i 33-36 gradi. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la prima produzione nazionale di miele di acacia e agrumi è crollata del 41% rispetto alle attese secondo Ismea.