Caldo, consumiamo 221 litri d’acqua a testa l’anno: il vademecum per una corretta idratazione

L'acqua è sempre l'alleato numero 1 quando si tratta di combattere gli effetti del caldo: un semplice calo del 2% nella sua introduzione nel nostro corpo può scatenare segni di disidratazione
MeteoWeb

L’estate 2019 sarà ricordata come una delle più calde degli ultimi anni, con picchi oltre i 40 gradi. Non a caso l‘acqua è sempre presente tra i consigli per superare il grande caldo, perché anche un semplice calo del 2% nella sua introduzione nel nostro corpo può scatenare segni di disidratazione. Qualche esempio? Confusione, disturbi della memoria a breve termine, difficoltà nel compiere semplici operazioni matematiche e a concentrarsi su caratteri più piccoli (come nel caso dello schermo di un computer), sono conseguenze di una cattiva idratazione. Fondazione Acqua, col contributo di Andrea Fabbri, coordinatore scientifico di Fondazione Acqua e professore associato di endocrinologia all’Università di Roma Tor Vergata, ha stilato un vademecum di consigli pratici per una corretta idratazione (a tutte le età).

Gli italiani amano l’acqua minerale naturale. Ne consumiamo 221 litri a testa ogni anno, ricorda Fondazione Acqua, confermandoci ai primi posti in Ue per il suo consumo, appaiati con Francia e Germania. Nel 2018 la produzione di acqua minerale naturale e di sorgente in Italia ha toccato i 14.800 milioni di litri. “Gli italiani sanno quanto sia importante bere acqua minerale naturale, tanto che lo fa il 90,3%. Gli italiani consumano soprattutto le acque naturali (69%), seguite dalle frizzanti (17%) e dalle effervescenti naturali (14%)“, spiega Ettore Fortuna, presidente Fondazione Acqua.

Ecco il vademecum per ‘resistere’ alla canicola: 1) L’organismo risponde al caldo con l’attivazione della sudorazione, che evaporando cerca di mantenere il corpo fresco ma che comporta anche importanti perdite di acqua e sali. Questo può determinare facile affaticamento, crampi muscolari, difficoltà di concentrazione, bocca secca, lieve costipazione e senso di testa vuota. Una semplice misurazione del livello di idratazione oltre alla sete è il colore delle urine, se chiare l’idratazione è corretta, se scure e di ridotta quantità è un segnale che il corpo ha bisogno di più acqua ed è necessario bere (anche molto) di più.

2) Leggere le etichette e scegliere l’acqua che risponde alle proprie esigenze (alternandole, nel tempo, fra loro). Premesso che l’apporto adeguato quotidiano di acqua dalle bevande è pari a 3 litri per gli uomini e 2.2 litri per le donne, non va trascurato che l’assunzione giornaliera di acqua varia seconda del peso, dell’età e del livello di attività. Una regola semplice può essere di bere almeno 8 bicchieri di 200 ml d’acqua al giorno. Inoltre, dal momento che le acque minerali sono tante e tutte diverse tra loro, variarle nel corso della giornata può essere utile per rispondere a diverse esigenze del nostro corpo. Le acque che contengono buone quantità di bicarbonato, ad esempio, aiutano la digestione. Quelle più solfate aiutano, invece, a regolare le funzioni intestinali. Le acque fluorate rinforzano i denti e prevengono la carie. Quelle iodate, agevolano il funzionamento della tiroide. Per chi, invece, ha bisogno di espellere liquidi, servono acque minerali diuretiche. Quelle calciche aiutano la crescita delle ossa, la prevenzione dell’osteoporosi e dell’ipertensione. E se c’è significativa presenza di magnesio, ci sono effetti antistress e sul sistema muscolare.

3) Non aspettare la sete per bere, soprattutto negli anziani che hanno un senso della sete ridotto. Se si fa esercizio fisico e si suda, si devono reintegrare i fluidi e gli elettroliti persi, in particolare sodio e potassio; questo può aumentare la necessità di bere da 1 a 5 litri di acqua in più al giorno, ricca in sali e bicarbonato (superiore a 600 mg/litro) per contrastare l’acidosi lattica.

4) Preferire l’acqua. Sicuramente il latte, il the, i succhi o le spremute e anche le bevande caffeinate (con moderazione) possono aiutare nell’idratazione. Però è preferibile mantenere l’acqua come fonte di idratazione; questo inoltre consentirà di evitare l’introduzione di zuccheri non necessari. Altre fonti importanti di idratazione aggiuntiva (circa il 20% del totale), particolarmente utili l’estate, sono frutta e verdura e in quantità libera.

5) Bere anche prima di mangiare. Prima di introdurre calorie meglio bere dei sorsi da una bottiglietta d’acqua; spesso, soprattutto l’estate, il cervello confonde la fame con la sete e il solo idratarsi in modo adeguato può placare e ridurre il senso di fame. Un’ultima riflessione per gli sportivi. Con l’arrivo dell’estate, infatti, aumenta anche l’attività all’aria aperta. “Un individuo sedentario – conclude Fabbri – dovrebbe consumare da un minimo di circa 1.5 fino a 2.5 litri di acqua al giorno. Un valore che aumenta a 3.2 litri se svolge un’attività fisica moderata. Per gli sportivi, a seconda del tipo di attività e delle condizioni climatiche, si va da 1 a 3 litri in più al giorno. Chi svolge attività fisica intensa e vive in un ambiente caldo può aver bisogno di quantitativi maggiori anche superiori a 6 litri al giorno“.

Condividi