L’ondata di caldo estremo in Francia fa aumentare il rischio di crolli della volta della Cattedrale di Notre Dame, edificio gravemente danneggiato dall’incendio dello scorso 15 aprile: l’allarme è stato lanciato da Philippe Villeneuve, architetto responsabile dei Monumenti storici, incaricato della supervisione del cantiere.
La temperatura record di +42,6°C registrata ieri a Parigi e in generale le ondate di caldo “stanno prosciugando troppo velocemente l’acqua infiltrata nelle giunzioni e in alcune opere di muratura“, ha spiegato Villeneuve, secondo cui “l’acqua rilasciata da settimane è sia quella gettata dai vigili per spegnere l’incendio tre mesi fa che quella penetrata con i diversi temporali“. “Sono angosciato all’idea che a forza di prosciugarsi, giunzioni e murature perdano la loro coesione, la loro qualità strutturale, provocando un crollo improvviso della struttura non ancora stabilizzata“, ha spiegato l’esperto a “France 2”.
Gli interventi di consolidamento della Cattedrale si protrarranno fino all’inizio del 2020, mentre la ricostruzione dovrebbe essere conclusa entro 5 anni.