Caldo, notti insonni tra afa e zanzare: lavanda e arancio aiutano a dormire

Oltre alla camomilla, anche gli olii essenziali possono favorire il relax, con il vantaggio di tenere a distanza anche gli insetti: lavanda, fiori d'arancio e neroli i più indicati
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Fiori contro le ‘notti difficili’ degli italiani alle prese con l’afa, spesso accompagnata dalle zanzare. Un piccolo aiuto per favorire il riposo può arrivare infatti dalle piante. Oltre alla classica camomilla, che può essere bevuta anche fredda, utile a conciliare il sonno, anche gli olii essenziali possono favorire il relax, con il vantaggio di tenere a distanza anche gli insetti. Lavanda, fiori d’arancio e neroli i più indicati. Il profumo della lavanda in particolare ha effetto calmante, distende i muscoli e i nervi, ricorda Sonia De Angelis, autrice del libro ‘Aromaterapia per ogni giorno’. Si può utilizzare mettendo semplicemente qualche goccia di olio essenziale sul cuscino, utilizzando un diffusore oppure facendo un bagno tiepido ‘aromatizzato’.

Il profumo della lavanda floreale, erbaceo e leggermente balsamico – ricorda De Angelis – se inalato aiuta a calmare lo spirito, favorendo l’abbassamento dei livelli di stress, facilitando il sonno, migliorandone la qualità. Ma non dimentichiamo poi la sua capacità di creare un ambiente sfavorevole per mosche e zanzare, spesso complici delle nostre notti insonni“. L’olio essenziale di arancio dolce, invece,”è caratterizzato da un profumo dolce e agrumato, se inalato o diffuso nell’aria ci aiuta nei momenti di tristezza, stress e tensioni, favorendo e facilitando sentimenti gioviali, sereni e pacifici, conciliando così il nostro sonno“. L’olio essenziale di neroli, infine, con il suo profumo caldo, dolce, floreale e agrumato ha la capacità di rilassare, distendere le tensioni emotive e sollevare lo spirito. Una goccia frizionata sulla pianta dei piedi dei più piccoli, favorisce il sonno e allontana gli incubi. Questi oli essenziali possono essere usati tranquillamente anche nelle camere dei bambini perché non presentano controindicazioni”, conclude De Angelis.

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