“Il clima sta cambiando inesorabilmente… I grandi della terra non sanno di chi sia la colpa, hanno altro, cui pensare e noi tra inquinamento, riscaldamento globale, incuria e chissenefrega, viviamo i nostri giorni con la speranza che la cosa non ci riguardi, che colpisca sempre altri. Alla luce del verificarsi di questi fenomeni è necessario sedersi ad un tavolo e trovare soluzioni sulle quali lavorare.”
Inizia così, con un linguaggio semplice ed immediato, il manifesto “#Respect”, lanciato a Padova dal Consorzio di bonifica Bacchiglione soprattutto verso le giovani generazioni. Il manifesto prosegue:
#Respect per i fiumi con gli argini corrosi per mancanza di fondi per le manutenzioni;
#Respect per i canali di bonifica e di irrigazione, pieni di plastica galleggiante, soggetti a scarichi incontrollati cui vogliamo dire basta. Basta gettare in acqua rifiuti tanto qualcuno raccoglie , smaltisce e paga, dobbiamo essere tutti responsabili;
#Respect per i fossi privati ormai scomparsi, dove l’acqua non trova più spazio e poi, quando si verificano piogge intense, si cercano i colpevoli per il verificarsi degli allagamenti;
#Respect per il territorio e no all’abbandono dei rifiuti come sport nazionale, perchè facendo una corretta raccolta differenziata si potrebbe davvero fare molto.
“I Consorzi di bonifica ed irrigazione –aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – hanno dimostrato, negli anni, una grande capacità di mettersi in sintonia con i tempi, che cambiano. Questo è il tempo della comunicazione e l’esempio padovano è un esperienza pilota per tutta Italia; lì hanno anche adottato un rap scritto da studenti come inno dell’ente consortile!”
Conclude il manifesto:
#Respect per i Consorzi di bonifica, per l’autonomia vera che si sono conquistati negli anni, per la loro lunga storia che parte dai monaci benedettini, per la terra strappata alle paludi e che ancora oggi deve essere gestita con sapienza, per il federalismo locale, per la sussidiarietà orizzontale che li contraddistingue da tutti gli altri enti, dando voce ed ascolto alle richieste del territorio, per la grande disponibilità degli uomini della bonifica che di fatto sono, con il loro lavoro, la prima protezione civile in un territorio fragile e complesso.