Il Consiglio di amministrazione del Consiglio nazionale delle ricerche presieduto da Massimo Inguscio, svoltosi questa mattina a Milano, ha deliberato l’istituzione dell’Istituto di scienze e tecnologie chimiche “Giulio Natta” (Cnr-Scitec), che è stato successivamente presentato nell’Area Cnr di via Bassini. Nell’ambito del processo in atto di riordino della rete scientifica del Cnr e per valorizzare un settore strategico a livello nazionale ed europeo, questo nuovo presidio intende rilanciare la chimica pura e applicata nello scenario della sostenibilità.
“La riorganizzazione scientifica del Cnr sta ottimizzando e mettendo a sistema le proprie competenze multidisciplinari per offrire un contributo determinante ad affrontare le grandi sfide del nostro paese e globali, quali la produzione di cibo ed energia e lo sviluppo industriale nel rispetto della sostenibilità”, afferma il presidente Inguscio. “In questo processo, le eccellenze in ambiti di ricerca avanzata quali l’energia, la salute, il food, i beni culturali permetteranno a Cnr-Scitec di rispondere alla domanda di cambiamento dell’industria chimica di processo e manifatturiera, con soluzioni competitive per la riduzione dell’impatto ambientale e volte a sostenere la diffusione del modello basato sulla qualità”.
Il nuovo Istituto di scienze e tecnologie chimiche può affermarsi come riferimento di eccellenza nazionale, europea e internazionale per la comunità scientifica, l’industria chimica e gli stakeholder territoriali forte delle competenze di oltre un centinaio di ricercatori e della tradizione di grande eccellenza della chimica del Cnr milanese, che risale agli anni Sessanta del secolo scorso e che è stata motore della crescita dell’economia italiana grazie alla collaborazione con le imprese. “Giulio Natta, cui è dedicato il nuovo Istituto, Premio Nobel per la chimica nel 1963 per la sintesi del polipropilene isotattico, un polimero eccezionalmente versatile e applicativo, nel 1961 è stato il primo direttore dell’Istituto di chimica macromolecolare Cnr. Un’eredità raccolta dagli istituti Cnr Ismac, per la sintesi di polimeri innovativi e materiali plastici, e Istm, per la preparazione di molecole complesse ad alto valore”, ricorda Maurizio Peruzzini, direttore del Dipartimento scienze chimiche e tecnologie dei materiali del Cnr.
Cnr-Scitec nasce dagli Istituti per lo studio delle macromolecole (Ismac), di chimica del riconoscimento molecolare (Icrm) e di Istituto di scienze e tecnologie molecolari (Istm). Un hub lombardo e nazionale per la chimica e la scienza dei materiali, per la salute e le scienze della vita, per le energie rinnovabili e la blue sky research con centro direzionale a Milano e importanti realtà territoriali a Roma e a Perugia. Il nuovo Istituto svilupperà nuova conoscenza e valorizzazione di sviluppo tecnologico, coerentemente con le roadmap prodotte dall’Unione Europea e da altri enti nazionali e regionali, quali il Piano energetico ambientale regionale (Pear), il Programma sviluppo rurale (Psr) e il Piano nazionale della ricerca (Pnr).
Tra i progetti e collaborazioni multidisciplinari in corso nelle competenze del nuovo Istituto:
– Rete Marie Curie: catalizzatori bimetallici per la produzione sostenibile di idrogeno da materiale organico di scarto
– Il progetto CirCO – acronimo di Circular Coffee – si propone di studiare la possibile valorizzazione di uno scarto derivante dalla tostatura del caffè, il silverskin per ottenere prodotti di uso quotidiano, di provenienza alternativa a quella petrolchimica
– Progetto MIPAAF lotta ai parassiti dell’olivo con materiali innovativi a ridottissimo impatto ambientale: una alternativa a fitofarmaci tradizionali, con una attenzione alle specie benefiche presenti in agricoltura (api e microrganismi del terreno)
– Progetto CABICHEM di cooperazione internazionale tra UE e paesi del Centro Asia (Mongolia, Uzbekistan, Pakistan, Afghanistan, Kyrghizistan) per la sensibilizzazione degli Stati partecipanti sui rischi di una gestione non corretta dei rifiuti chimici e biologici pericolosi e per la formazione dei professionisti verso una riduzione, riciclo e reimpiego di sostanze tossiche, pericolose e nocive che potrebbero ritrovarsi nel ciclo vita dei rifiuti urbani e industriali