Le Colline del Prosecco da oggi sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO

Le Colline del Prosecco sono da oggi il 55° sito italiano iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'Unesco
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Le colline del prosecco” di Conegliano e Valdobbiadeneda oggi sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Grazie alla loro bellezza paesaggistica, culturale, agricola unica e al gran lavoro promozionale di squadra del sistema-Paese“: lo ha reso noto il Ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi.
Le splendide Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono da oggi il 55° sito italiano iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Con la decisone dell’apposito Comitato di selezione Unesco, si riconosce il valore universale di un paesaggio culturale e agricolo unico, scaturito da una straordinaria, sapiente interazione tra un’attività produttiva di eccellenza e la natura di un territorio affascinante“, conferma Moavero.
La proclamazione è avvenuta oggi a Baku (Azerbaigian), in occasione della 43ª sessione del Comitato del Patrimonio mondiale UNESCO, con delibera unanime dei 21 Stati membri del Comitato.
Il risultato prova ancha la posizione di primissimo piano che l’Italia riveste in seno all’UNESCO e l’ottimo gioco di squadra del sistema-Paese che ha visto coinvolti, insieme con la Farnesina, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e del Turismo, la Regione Veneto e il Comitato promotore della candidatura.

“Premiata eccellenza mondiale”

Si tratta di un bel risultato per il nostro territorio e mi complimento con il ministro Centinaio e il presidente Zaia per il successo a lungo atteso,” ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa spiegando che “con questa decisione l’Unesco ha riconosciuto come il territorio veneto di Conegliano e Valdobbiadene sia un superlativo della bellezza, una eccellenza mondiale, il risultato di una felice interazione tra natura e uomo, tramandata da generazione in generazione nel corso dei secoli, il cui paesaggio è caratterizzato da una scenografia mozzafiato“. “L’iscrizione delle Colline del Prosecco nella Lista dei patrimoni dell’umanità impone, ora, una maggiore responsabilità nella gestione del territorio: adesso che le luci del mondo si sono accese su questa zona, e che tutto il mondo ci guarda e ci guarderà nei prossimi anni, è fondamentale che tutti gli attori istituzionali aumentino l’impegno per la tutela dell’ecosistema e della biodiversità trasformando questa zona in un esempio di sostenibilità libero dai pesticidi. Noi faremo la nostra parte,” conclude il Ministro dell’Ambiente.

Oggi è una giornata storica per il Veneto e l’Italia intera. Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono finalmente, e giustamente, patrimonio dell’umanità. Un grande riconoscimento che valorizza le straordinarie qualità sceniche e le tradizioni di un paesaggio culturale unico di eccezionale valore mondiale. Una terra dalla quale nascono i frutti che danno vita a uno dei prodotti che piu’ caratterizza l’eccellenza del nostro made in Italy“: il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio commenta con soddisfazione da Baku l’iscrizione delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nella lista mondiale Unesco dei siti patrimonio dell’umanità. “Questo risultato arricchisce l’insieme dei siti e beni italiani presenti nella prestigiosa lista Unesco  e conferma, ancora una volta, la grande attenzione mondiale nei confronti del patrimonio naturale e culturale del nostro Paese. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno creduto e contribuito a questo successo. Il mio plauso va alle autorità italiane che, a tutti i livelli, hanno profuso i loro impegno verso l’Organizzazione delle Nazioni Unite, condividendo e tutelando i valori della cultura, della scienza e dell’educazione“. “Questo riconoscimento è un punto di partenza per il futuro. Adesso la sfida che ci attende è quella della conservazione dei caratteri specifici e tradizionali di questo splendido territorio quale patrimonio da trasmettere alle future generazioni, a beneficio dell’intera umanità“.

Il Prosecco è il vino Made in Italy maggiormente esportato

L’aumento record del 21% delle vendite in valore nel 2019 sui mercati esteri, dove il Prosecco è il vino Made in Italy maggiormente esportato, spinge il riconoscimento da parte dell’Unesco alle bollicine italiane più popolari. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’annunciare l’avvenuta iscrizione del sito veneto “Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” nella Lista dei Patrimoni Mondiali dell’Unesco, approvata nel corso 43ª sessione dal World Heritage Committee riunito a Baku, capitale dell’Azerbaijan.
Un risultato atteso che – commenta il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – riconosce l’importanza di un territorio dallo straordinario valore storico, culturale e paesaggistico in grado di esprimere una produzione che ha saputo conquistare apprezzamenti su scala mondiale”. Delle 464 milioni di bottiglie Doc vendute lo scorso anno, prodotte su oltre 24mila ettari di vigneti tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, circa 2 su 3 sono state vendute all’estero dove la Gran Bretagna – continua la Coldiretti – è di gran lunga il Paese che ne consuma di più. La produzione – precisa la Coldiretti – è intimamente connessa con le caratteristiche del territorio e del meraviglioso paesaggio delle Colline del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene.
L’iscrizione delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, rafforza il primato dell’Italia che vanta il maggior numero di siti riconosciuti a livello mondiale, ma il Belpaese può contare anche – conclude la Coldiretti – su molti “tesori” iscritti nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco come l’Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010) l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013) e la vite ad alberello di Pantelleria (2014), l’’arte dei pizzaiuoli napoletani (2017), la Falconeria, iniziativa cui l’Italia partecipa assieme ad altri 17 Paesi e dal novembre 2018 l’“Arte dei muretti a secco” sulla base della candidatura avanzata dall’Italia con Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera.

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