SpaceX ha svelato le cause dell’esplosione della capsula Crew Dragon avvenuta lo scorso aprile, durante un test per la propulsione che si è svolto a terra. Secondo le indagini, l’esplosione sarebbe stata causata dalla perdita di una valvola, che ha consentito al propellente, il nitrossido di azoto, di penetrare nel sistema di tubi ad alta pressione, causando l’esplosione.
SpaceX – riporta Global Science – ha dichiarato che le valvole bruciate verranno sostituite e la NASA ha aggiunto che l’indagine è stata piuttosto semplice, dato che l’esplosione è avvenuta a terra e non in volo, restringendo il campo dei possibili malfunzionamenti. Sia la Nasa sia SpaceX, sono molto caute sulla possibilità di riprendere i test sulla capsula, parte del Commercial Crew Program dell’agenzia americana che dovrebbe assicurare di nuovo agli Usa l’autonomia per l’accesso allo spazio.
La tabella di marcia di SpaceX, prevede i test di interruzione volo sulla missione Demo-2 che dovrebbe includere anche la crew composta da due astronauti. Prima dell’incidente, la Demo-2 era in programma per la fine dell’estate ma la maggior parte degli esperti ritiene che ormai questa deadline non possa più essere rispettata. Secondo SpaceX, il lavoro di sostituzione delle valvole può procedere in parallelo con le altre attività anche se con tutta probabilità, il volo di prova con equipaggio non avverrà prima dell’inizio del 2020.