“Curare diabete e obesità è difficile ma non impossibile“, scrive il dott. Vincenzo Liguori, biologo e nutrizionista, riportando sulla propria pagina Facebook i risultati incoraggianti di una recente ricerca italiana. “Un recente studio – scrive Liguori -, condotto da ricercatori italiani, ha valutato gli effetti di una dieta chetogenica a basso contenuto calorico sulla composizione corporea e il dispendio energetico a riposo nell’inversione a breve termine del diabete mellito di tipo 2. Si è visto così che una dieta chetogenica personalizzata a base di proteine ??magre e con integrazione di proteine del siero di latte può avere numerosi benefici”.
“L’ammontare calorico quotidiano ideale – precisa il nutrizionista -, appurato dagli studiosi, è di circa 450-600 kcal al giorno per le donne e 650-800 kcal al giorno per gli uomini. Le verdure (non amidacee) da consumare sono 600 g al giorno, suddivise in 2 o 3 porzioni con un condimento concesso di 20 ml di olio extra vergine di oliva al giorno, preferibilmente crudo. La raccomandazione è di un apporto minimo di acqua di 2 litri al giorno”.
La distribuzione media giornaliera ideale di macronutrienti e micronutrienti è la seguente:
- 5-10% di carboidrati (<25 g / die), derivati ??principalmente da verdure;
- 60-70% di proteine, principalmente dal supplemento proteico e in minima parte da verdure;
- 25-30% di grassi, esclusivamente da olio di oliva extravergine.
I principali risultati ottenuti dai ricercatori somministrando ai pazienti questo tipo di dieta sono stati:
- ??risparmio di massa magra ;
- riduzione della massa grassa addominale;
- flessibilità metabolica ripristinata;
- mantenimento del dispendio energetico a riposo;
- rientro del diabete.
“La forte perdita di peso – continua l’esperto – si è verificata uniformemente nei 20 pazienti sottoposti alla dieta. Le circonferenze della vita, dell’addome e dei fianchi sono diminuite durante le otto settimane, con riduzione del rischio cardiovascolare e metabolico. E anche gli esami del sangue sono risultati positivi grazie a questo regime alimentare: si è verificata una riduzione della glicemia a digiuno del 39,7% e dell’emoglobina glicata del 6,5%, corrispondente al ritorno dei soggetti entro i valori normali. Dunque – conclude Liguori –, si tratta dell’ennesima prova che la nutrizione e un corretto stile di vita aiutano a prevenire il diabete e migliorare il trattamento dell’obesità”.