Temporali, grandinate, venti fino a 150 km/h e trombe d’aria sulla costa adriatica: è successo tutto questo nelle ultime ore dopo settimane di caldo asfissiante. Un’ondata di maltempo violentissima che ha messo in ginocchio Romagna, Marche e Abruzzo causando feriti, tanti danni e molta paura. Sono 800 alle 18 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco in relazione al maltempo che ha colpito diverse province della costa adriatica: circa 500 nelle sole Marche, particolarmente colpita la provincia di Ancona. Dall’inizio dell’emergenza sono stati impegnati 330 vigili ed e’ stato potenziato il dispositivo di soccorso. Interventi anche a Cervia per una violenta tromba d’aria e a Milano Marittima per lo sradicamento di alberi d’alto fusto che hanno coinvolto auto in sosta. 60 interventi in Abruzzo. A Francavilla intervento in atto presso una struttura ospedaliera il cui tetto e’ stato danneggiato dalla grandinata. In Sicilia, invece, proseguono gli interventi per gli incendi boschivi e di vegetazione. Le maggiori criticita’ tra le provincia di Siracusa, a Priolo Gargallo e Buscemi, la zona dei lidi a Catania, Trapani a San Vito Lo Capo e Palermo, a Bellocampo. Da stamattina in azione 9 Canadair e 3 elicotteri, mentre i vigili impegnati nelle operazioni a terra sono oltre 150. Il punto della situazione – sia per il Maltempo sia per gli incendi in Sicilia – e’ stato fatto con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nella sala crisi del Centro operativo nazionale dei vigili del fuoco al Viminale. Presente il capo del Corpo nazionale, Fabio Dattilo, e’ stata verificata la situazione attraverso i collegamenti in diretta con le Direzioni regionali dei vigili del fuoco dei territori interessati.
Pescara registra la situazione più critica: violenti nubifragi sono stati accompagnati da chicchi di grandine fino a 5 centimetri e hanno trasformato le strade in veri e propri fiumi. Una ventina i feriti, tra cui una donna incinta che ha riportato ferite al volto e al capo. L’ospedale cittadino è al collasso: l’acqua ha allagato i parcheggi e ha distrutto decine di auto, ma ha anche invaso il piano terra, mettendo fuori uso le sale operatorie, le cucine e la farmacia mentre i seminterrati sono totalmente inagibili. “La situazione è difficile. La grandinata che si è abbattuta sulla città è stata violentissima con chicchi di grandine grandi come palle da baseball“. A dirlo all’Adnkronos il sindaco di Pescara Carlo Masci. “Ho parlato con il presidente del consiglio regionale già stamattina e abbiamo attivato le procedure per la richiesta dello stato di calamità“, spiega. “Diciotto persone sono rimaste ferite proprio per la grandinata – dice il sindaco – e questo dà l’idea della violenza del fenomeno. A seguire un violento nubifragio che ha allagato diverse zone della città con negozi e strade allegate. Abbiamo messo in campo tutte le squadre possibili – spiega Masci dalla riunione in prefettura – i vigili del fuoco sono al lavoro con le idrovore ma nonostante la pioggia sia diminuita la situazione resta complessa.”
A Milano Marittima, nel Ravennate, una tromba d’aria durata una decina di minuti ha abbattuto 200 pini secolari e molti segnali stradali: una donna di 50 anni che passeggiava con il cane in pineta e’ rimasta ferita ed e’ ricoverata in gravi condizioni a Cesena, ma non e’ in pericolo di vita. A Rimini una motovedetta ha salvato un uomo sorpreso dal fortunale mentre si trovava in mare: si era aggrappato ad alcuni pali di legno a 500 metri dalla riva ed e’ stato notato da un bagnino che ha allertato la Guardia costiera. Portato a terra, era in ipotermia e sotto choc.
A Senigallia, nelle Marche, il lungomare e’ rimasto praticamente isolato per la chiusura dei sottopassi. La grandine sull’Emilia-Romagna ha causato danni nei campi da Piacenza a Rimini. Nel Ravennate il maltempo ha provocato pesanti disagi alla circolazione ferroviaria. La scarsa visibilita’ ha provocato lunghe code sulla superstrada da Teramo al mare, con vetture rimaste ferme in attesa che terminasse il nubifragio. Piogge torrenziali e vento forte anche a Riccione, questa mattina, in provincia di Rimini, come su tutta la costa romagnola. Al Conero, in provincia di Ancona, la spiaggia di Numana e’ stata devastata dalla tromba d’aria di martedi’ e per diversi stabilimenti balneari la riapertura e’ a rischio. In provincia di Pesaro-Urbino, nella citta’ capoluogo si sono registrati diversi black-out. Nell’Ascolano i villeggianti di San Benedetto del Tronto e Grottammare hanno visto volare ombrelloni e lettini. Una violenta grandinata si e’ abbattuta anche su Venafro, in Molise.
“Gli eventi atmosferici di queste ore stanno, ancora una volta, mettendo a dura prova la balneazione attrezzata italiana dalle Marche all’Abruzzo, dal Veneto alla Puglia, sono molti gli stabilimenti balneari danneggiati e completamente distrutti“. Lo afferma Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio. “Dopo – spiega – i noti eventi di ottobre scorso e le violente mareggiate di maggio, che spesso hanno vanificato persino i ripascimenti effettuati per la stagione estiva, ancora una volta i balneari devono ‘rimboccarsi le maniche’ e ricostruire ciò che la natura ha mandato in frantumi. Giova sottolineare, anche in questa occasione, la ‘solitudine’ degli imprenditori balneari nell’affrontare questi eventi meteorologici estremi, frutto dei cambiamenti climatici in atto”. ”Come non ricordare – continua Capacchione – che sono molti i Comuni che non hanno ancora applicato la legge di Stabilità che ha disposto la nuova scadenza dei titoli concessori estendendola di quindici anni. Come non sottolineare che la mancata applicazione della legge di Stabilità impedisce ai titolari degli stabilimenti balneari di accedere al credito bancario e alle provvidenze pubbliche. Si tratta di ritardi colpevoli e irresponsabili che non trovano giustificazione alcuna. Ecco perché vogliamo sottolineare l’urgenza di recuperare, immediatamente, questo ritardo mettendo i concessionari nella condizioni di poter riparare i danni e ricostruire gli impianti distrutti. Confidiamo nel senso di responsabilità dei Comuni che ancora non hanno proceduto a formalizzare la nuova scadenza sui titoli concessori, secondo le indicazioni già pervenute dalle Regioni. Abbiamo chiesto, in tal senso, un incontro urgente al presidente nazionale dell’Anci, Antonio De Caro, ci auguriamo che possa avvenire nel più breve tempo possibile”.
La protezione civile ha diramato un’allerta meteo arancione per rischio temporali nella Toscana centro meridionale. Allerta gialla invece in gran parte della Lombardia, in Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, resto della Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania settentrionale, Basilicata, Calabria e Puglia.