Espansione cosmica: nuova misurazione della costante di Hubble

Un team di ricerca coordinato dall’Università di Chicago ha ottenuto una nuova misurazione della costante di Hubble grazie ai dati dell’omonimo telescopio
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Il nostro universo si sta espandendo più rapidamente di quanto pensassimo: lo ha rilevato un team di ricerca coordinato dall’Università di Chicago, che ha ottenuto una nuova misurazione della costante di Hubble grazie ai dati dell’omonimo telescopio, l’Hubble Space Telescope della Nasa.

Formulata nel 1929 dall’astronomo statunitense Edwin Hubble – spiega Global Science – a legge di Hubble attribuisce all’accelerazione cosmica una costante definita. È stata la prima a mettere d’accordo la comunità astronomica internazionale sulla continua espansione dell’universo in cui viviamo. Eppure ancora oggi i conti non tornano. Il grande rompicapo resta proprio nel tasso di espansione del cosmo. Le varie osservazioni hanno portato ad attribuire alla costante di Hubble valori molto diversi tra loro, senza trovare una risposta soddisfacente rispetto a quanto l’universo stia effettivamente accelerando.

Negli ultimi anni gli astronomi hanno provato a risolvere il problema grazie alla scoperta delle onde gravitazionali, che potrebbero fornire un nuovo “metro” per misurare l’espansione cosmica: ora il nuovo studio condotto dal team statunitense propone un ulteriore approccio, basato sull’utilizzo delle giganti rosse, cioè lo stadio finale della vita di stelle simili al nostro sole. Durante questa fase, gli astri subiscono una trasformazione catastrofica chiamata flash di elio, che porta a un aumento della loro temperatura di circa 100 milioni di gradi. A seguire, la luminosità delle giganti rosse diminuisce bruscamente: un momento propizio per calcolare la distanza di questi oggetti rispetto ad altri corpi celesti. La ricerca guidata dall’Università di Chicago ha utilizzato i dati raccolti dal telescopio spaziale Hubble proprio sulla luminosità apparente delle giganti rosse, risalendo così a una nuova misura dell’accelerazione cosmica.

I risultati, pubblicati su The Astrophysical Journal, indicano che il tasso di espansione dell’universo è appena inferiore a 70 chilometri al secondo per megaparsec (km/sec/Mpc). Un parsec equivale alla distanza di 3,26 anni luce. In base a questa nuova stima, il valore della costante di Hubble sarebbe esattamente 69.8 km/sec/Mpc, il che suggerisce che le galassie si stiano distanziando tra loro a una velocità maggiore di quanto calcolato in precedenza.

Il rompicapo di Hubble è però ancora lontano dall’essere risolto. Prima di considerare definitivo il nuovo valore attribuito alla costante, gli astronomi dovranno infatti ottenere la stessa misura con diversi metodi indipendenti. A tal proposito, un grande aiuto potrebbe arrivare dal Wide Field Infrared Survey Telescope (Wfirst), futura missione targata Nasa in programma per la metà del prossimo decennio. Il nuovo telescopio spaziale permetterà una visione del cielo 100 volte superiore a quella di Hubble. Il che potrebbe gettare una nuova luce sulla velocità di accelerazione dell’universo in cui viviamo.

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