La fine del mondo, Padre Pio e il terremoto: quando la religione e la scienza provano (invano) a trovare un punto di incontro

“Gli uomini vivranno una tragica esperienza. Molti verranno travolti del fiume, molti verranno inceneriti dal fuoco, molti verranno sepolti dai veleni"
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L’Apocalisse, la Fine del Mondo che dovrebbe avvenire in maniera distruttiva e definitiva, è da sempre oggetto di teorie, profezie e opinioni che, fino a questo momento, si sono rivelate fortunatamente non corrette. Ad essere scomodati per stabilire una data, di solito, sono i Maya: il 21 dicembre 2012 è stata sicuramente, tra tutte, una delle più attese e che ha lasciato milioni di persone – che ci credevano e non – col fiato sospeso. Ma sono trascorsi più di sei anni e siamo ancora qui a raccontarlo, dunque qualcosa deve essere andato storto. Calcoli errati, dicono i più; fandonie e bufale, rispondono gli altri.

Ma sulla fine del mondo si spendono parole e pensieri da sempre. E non solo in ambito pseudo scientifico. Anche la religione, ad esempio, ha sfornato per secoli teorie profetiche sull’Apocalisse, ovviamente con toni diversi da quelli utilizzata dai razionalissimi Maya: pentimento, redenzione, conversione, preghiera e castigo sono tra le principali parole d’ordine che il mondo cattolico ha utilizzato, e utilizza ancora, per riportare fedeli e non sulla retta via.

Tra tutte, una delle profezie – anche se il termine in questo caso è utilizzato impropriamente – più care ai cattolici è sicuramente quella imputata a Padre Pio. Il frate di Pietralcina, amato non solo dai fedeli ma da milioni di italiani, non ha solo compiuto miracoli ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa, non ha solo dovuto subire per tutta la vita la dolorosa piaga delle stigmate, ma aveva anche un altro ‘potere’ intorno al quale si dibatte da decenni: la chiaroveggenza. In alcune lettere lasciate al suo padre superiore avrebbe, infatti, messo nero su bianco delle ‘profezie’ , riportando in queste missive dei messaggi di premonizioni ben precise confidate al frate direttamente da Gesù Cristo, durante i momenti mistici che hanno caratterizzato la travagliata vita di Padre Pio.

Renzo Baschera nel suo libro “I Grandi Profeti”, parla in particolare di una serie di profezie, costituite da dodici messaggi che Gesù avrebbe lasciato a Padre Pio affinché lui le donasse all’umanità intera. La veridicità delle Profezie, ad onor del vero, non è ancora stata accertata e la Chiesa non si è esplicitamente espressa in merito, ma lette oggi, alla luce degli eventi di natura prettamente scientifica e in particolare geologica, ma anche sociale e umana, che stanno avvenendo in tutto il mondo, è facile cadere nella consolante tentazione di ritenerle veritiere e profetiche.

  1. Il mondo sta andando verso la rovina. Gli uomini hanno abbandonato la giusta strada, per avventurarsi in viottoli che finiscono nel deserto della violenza. Se non ritorneranno subito ad abbeverarsi alla fonte dell’umiltà, della carità e dell’amore, sarà la catastrofe”.
  2. Verranno cose tremende. Io non riesco più a intercedere per gli uomini. La pietà divina sta per finire. L’uomo era stato creato per amare la vita, ed è finito per distruggere la vita”.
  3. Quando il mondo è stato affidato all’uomo era un giardino. L’uomo lo ha trasformato in un rovaio pieno di veleni. Nulla serve ormai per purificare la casa dell’uomo. È necessaria un’opera profonda, che può venire solo dal cielo”.
  4. Preparatevi a vivere tre giorni al buio totale. Questi tre giorni sono molto vicini. E in questi giorni rimarrete come morti, senza mangiare e senza bere. Poi tornerà la luce. Ma molti saranno gli uomini che non la vedranno più”.
  5. Molta gente scapperà sconvolta. Ma correrà senza avere una meta. Diranno che a oriente c’è la salvezza e la gente correrà verso oriente, ma cadrà in un dirupo. Diranno che a occidente c’è la salvezza e la gente correrà verso occidente, ma cadrà in una fornace”.
  6. La terra tremerà e il panico sarà grande. La terra è malata. Il terremoto sarà come un serpente: lo sentirete strisciare da tutte le parti. E molte pietre cadranno. E molti uomini periranno”.
  7. Siete come formiche, perché verrà il tempo in cui gli uomini si toglieranno gli occhi per una briciola di pane. I negozi saranno saccheggiati, i magazzini saranno presi d’assalto e distrutti. Povero sarà colui che in quei giorni tenebrosi si troverà senza una candela, senza una brocca d’acqua e senza il necessario per tre mesi“.
  8. Scomparirà una terra, una grande terra. Un paese sarà cancellato per sempre dalle carte geografiche. E con lui verrà trascinata nel fango la storia, la ricchezza e gli uomini”.
  9. L’amore dell’uomo per l’uomo è diventato una vuota parola. Come potete pretendere che Gesù vi ami, se voi non sapete amare nemmeno quelli che mangiano alla stessa vostra tavola? Dall’ira di Dio non saranno risparmiati gli uomini di scienza, ma gli uomini di cuore”.
  10. Sono disperato… non so più che cosa fare perché l’umanità si ravveda. Se continuerà su questa strada, l’ira tremenda di Dio si scatenerà come un fulmine tremendo”.
  11. Una meteora cadrà sulla terra e tutto sussulterà. Sarà un disastro, molto peggiore di una guerra. Molte cose saranno cancellate. E questo sarà uno dei segni”.
  12. Gli uomini vivranno una tragica esperienza. Molti verranno travolti del fiume, molti verranno inceneriti dal fuoco, molti verranno sepolti dai veleni. Ma io rimarrò vicino ai puri di cuore”.

Come già detto si tratta di Profezie la cui veridicità non è ancora stata confermata. In ogni caso, come in qualsiasi occasione in cui scienza e religione hanno provato a trovare un punto di incontro, sarà difficile poter discutere razionalmente di questi dodici messaggi, tutti molto diretti ed evocativi allo stesso tempo. L’annosa ‘sfida’ tra mondo scientifico e mondo religioso, anche in questo caso, è destinata a non trovare soluzione.

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