Gli eventi meteorologici estremi che stanno interessando l’Italia in queste ore preoccupano non solo per i danni e gli effetti immediati, ma soprattutto sul lungo termine perchè stonano di gran lunga con quella che era una volta la classica, mite e gradevole estate Mediterranea. Se gli addetti ai lavori erano già preparati a questo tipo di fenomeni, un po’ meno lo era la popolazione tanto che i risultati sono sotto gli occhi di tutti: un morto, un disperso, centinaia di feriti, e migliaia di turisti in fuga dalle spiagge. Le situazioni più critiche nella Riviera del Conero e a Milano Marittima colpite da furiose trombe d’aria, a Pescara per la grandine e la pioggia, ma anche in Sicilia, a Catania, per gli incendi. Si tratta di eventi quasi del tutto nuovi per il nostro Paese, ma ai quali, secondo gli esperti, dobbiamo abituarci e prepararci, perché saranno sempre più frequenti. Le previsioni meteo, dunque, dovranno fare più che mai da guida per capire e cercare di comprendere cosa sta accadendo nell’atmosfera e quanto questo potrà impattare sul territorio.
Sull’argomento abbiamo intervistato Antonello Pasini, fisico del Clima del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche), al quale abbiamo chiesto innanzitutto quanto questi eventi meteorologici siano ascrivibili al cambiamento climatico:
Qual è la prospettiva e quali sono gli scenari futuri da un punto di vista climatico e meteorologico?
“La circolazione tropicale si sta spostando verso nord. E non si tratta di un fenomeno circoscritto all’Italia, ma ascrivibile a tutto il pianeta. In altre parti del mondo gli eventi stanno diventando più violenti perché i mari sono più caldi, dunque forniscono più calore ed energia all’atmosfera. Ovunque nel mondo sta aumentando l’intensità e la violenza di questi fenomeni, ma non il numero. Per quanto riguarda il Mediterraneo è diverso: siamo deboli da un punto di vista climatico, i fenomeni saranno più violenti e probabilmente aumenteranno anche in quantità“.
Non avendo potere sul clima, sul meteo e sugli eventi futuri, come possiamo prepararci a quello che può accadere? C’è un modo per fare prevenzione?