Lo strumento di radioscienza LaRa della missione ExoMars 2020 ha completato con successo la campagna di test per dimostrare la capacità di sopravvivere alle condizioni estreme presenti su Marte. I test – riporta Global Science – sono essenziali per collaudare la resistenza dello strumento sia durante il lancio che durante la fase operativa sulla superficie del pianeta rosso, dove le escursioni termiche potrebbero compromettere il suo funzionamento.
Una volta avviate le ultime revisioni, LaRa sarà installato a bordo della piattaforma russa Kazachok, insieme ad una serie di strumenti e sensori per studiare l’ambiente marziano nei dintorni del sito di arrivo, e per monitorare altre importanti caratteristiche di Marte di cui si conosce ancora pochissimo.
«In particolare – commenta Raffaele Mugnuolo, dell’unità esplorazione ed osservazione dell’Universo dell’Agenzia spaziale italiana, – LaRa consentirà di aggiungere tasselli importanti alla conoscenza della struttura interiore del pianeta attraverso una tecnica denominata “radio-scienza”: un segnale radio inviato dalla terra raggiunge LaRa e viene ritrasmesso a Terra e raccolto da una antenna della Deep Space Network. Analizzando le caratteristiche del segnala in “andata e ritorno” è possibile ricavare informazioni sul movimento di rotazione del pianeta è sulla posizione precisa del lander da cui si possono effettuare importanti deduzioni sulla struttura interna di Marte (densità, distribuzione della massa,ecc). L’importanza di queste misure è ancora più evidente Se pensiamo che la missione InSight sta effettuando misure analoghe in un altra zona della superficie marziana. Le misure combinate apriranno nuovi scenari per la comunità scientifica internazionale».