Il 16 luglio 1969, gli astronauti della NASA Neil Armstrong, Michael Collins ed Edward “Buzz” Aldrin partirono verso la luna. I tre uomini decollarono per la missione Apollo 11, l’avventura di una vita, che durò 8 giorni e che li consegnò alla storia. Il 20 luglio, infatti, il Comandante Armstrong e il pilota del modulo lunare Aldrin toccarono per la prima volta la superficie lunare, divenendo i primi uomini a mettere piede in un mondo diverso dalla Terra. Ora, nel giorno del 50° anniversario di questo grande traguardo, tutto il mondo si abbandona ai ricordi e celebra la grande impresa della NASA. Circa 650 milioni di persone in tutto il mondo rimasero con il fiato sospeso davanti alle loro TV per vedere Armstrong compiere il suo “piccolo passo per l’uomo, ma grande salto per l’umanità”.
Prima dell’allunaggio, tuttavia, la NASA ha registrato ore ed ore di comunicazioni tra l’equipaggio dell’Apollo 11 e il controllo missione a Houston, in Texas. Questi nastri sono stati digitalizzati e recuperati, svelando incredibili dettagli del dietro le quinte della storica missione. Uno degli scambi più incredibili avvenne il 4° giorno di volo, quando l’equipaggio dell’Apollo 11 entrò nell’orbita lunare e osservò dei “mostri” sulla superficie della luna. Un rapido scambio tra Armstrong, Collins e Aldrin svela lo stupore e la sorpresa provati dai 3 astronauti mentre ammiravano la luna da vicino sotto di loro. Gli astronauti erano impressionati dalle numerose caratteristiche geografiche della luna, che includono crateri da impatto, segni di attività vulcanica, solchi e faglie.
Collins, in particolare, rimase di sasso per le enormi dimensioni delle mostruose montagne della luna. Una trascrizione delle registrazioni della NASA riporta: “Fantastico. Guardate lì dietro di noi, sembra un cratere gigantesco, guardate le montagne intorno. Mio Dio, sono mostri”. “Dio è enorme! È così grande che non riesco nemmeno a vederla dal finestrino”. “Guarda quella? È la più grande che abbia mai visto in vita tua”. “Neil, Dio, guarda la vetta di questa montagna centrale”.
La superficie disseminata di crateri della luna ha una topografia variegata con montagne molto alte. La montagna più alta sulla luna è Mons Huygens, che misura 5500m di altezza. La vista della desolata e, forse proprio per questo, spettacolare superficie lunare, ha semplicemente lasciato i 3 astronauti a bocca aperta, mentre ammiravano dall’alto un paesaggio dove alla profondità dei crateri si contrapponeva l’altezza delle montagne.
Poco dopo, quella stessa superficie sarebbe stata calpestata per la prima volta da Armstrong e Aldrin, mentre Collins era incaricato del modulo di comando che orbitava intorno alla luna. Nel complesso, l’Apollo 11 trascorse circa 22 ore sulla luna. I 3 astronauti poi tornarono sulla Terra il 24 luglio, ammarando nell’Oceano Pacifico. Per l’impresa compiuta, ricevettero la Presidential Medal of Freedom.
Dopo aver consegnato le medaglie, il Presidente USA Richard Nixon disse: “Signore e signori, è un onore e un privilegio proporre un brindisi a questo punto. E nel fare questo, voglio dire molto semplicemente ai nostri 3 astronauti, grazie per il vostro coraggio. Vi ringraziamo per aver esteso i nostri sguardi, gli sguardi degli uomini e delle donne di tutto il mondo verso una nuova dimensione: il cielo non è più un limite. E vi ringraziamo anche per gli uomini che siete, voi e tutti i vostri colleghi, che brave persone e che bell’esempio per i giovani americani e i giovani di tutto il mondo. È stato un mio privilegio alla Casa Bianca e anche in altre capitali del mondo proporre brindisi a molte persone distinte, imperatori, re, presidenti, primi ministri e sì, a un principe; e stasera, questo è il più alto privilegio che io potessi avere, quello di proporre un brindisi per gli astronauti dell’America”.