Fratel Gabriele Gionti, cosmologo del Papa, era appena nato quando la grande missione dell’Apollo 11 portò Neil Armstrong e Edward “Buzz” Aldrin, astronauti della NASA, a mettere per la prima volta piede sulla luna il 20 luglio 1969. “Sicuramente tutto il seguito, l’interesse che si è avuto per le scienze da allora, mi ha influenzato e mi ha spinto a fare le scelte che ho fatto”, racconta in un’intervista a LaPresse. Gesuita, una laurea in Fisica alla Federico II di Napoli, poi il dottorato in Fisica matematica, specializzazioni in Filosofia e in Teologia. Fu assegnato all’osservatorio vaticano di Tucson, in Arizona, nell’autunno del 2014. Dal 2010 fa parte dello staff della Specola Vaticana, da studioso di gravità quantistica e teoria delle stringhe. Con la Specola, spiega, “Facciamo ricerche osservative, ma anche ricerche più teoriche che hanno a che fare con teorie più scientifiche“.
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Missione Spaziale Apollo 11, il cosmologo del Papa: “Mi ha spinto nelle mie scelte. Extraterrestri? Strano se non esistessero”
"Sarebbe veramente strano se non ci fosse vita altrove nell'Universo. Se fosse così sarebbe di per sé un argomento scientifico da spiegare", afferma Fratel Gabriele Gionti
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