Un balzo di oltre il 47% dei consumi di energia elettrica nelle ultime otto ore da quando è iniziato l’assedio della cappa di caldo sull’Italia. E’ quanto emerge da un’analisi Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, su dati Terna che gestisce la rete elettrica nazionale. L’aumento delle temperature con l’afa alle porte e i record di caldo previsti in diversi centri urbani con picchi anche di +40°C sta facendo impennare l’utilizzo dei condizionatori in abitazioni e uffici – spiega Uecoop – con una maggiore richieste di energia elettrica soprattutto nelle ore centrali della giornata. Un andamento che segue la curva crescente già registrata a giugno – sottolinea Uecoop – quando il consumo in Italia è stato di 27,8 miliardi di kWh in aumento del +2,9% rispetto allo stesso mese del 2018.
I sistemi di climatizzazione stanno lavorando a pieno ritmo soprattutto nelle grandi città dove a causa dell’asfalto, del traffico e dei palazzi è più forte l’impatto della bolla di calore – evidenzia Uecoop – con impianti di climatizzazione sempre più numerosi tanto che in cinque anni – evidenzia Uecoop – gli addetti del settore dei condizionatori sono cresciuti del 18,3% a Roma, del 14% a Bologna, del 13,3% a Milano e del 10,7% a Napoli, con un balzo record del 31,9% a Vicenza mentre a livello nazionale 9 occupati 10 sono stati assunti negli ultimi dodici mesi. Con la diffusione degli impianti è necessaria una corretta manutenzione e pulizia e un utilizzo ragionato – avverte Uecoop – per evitare il rischio di pericolosi sbalzi termici con raffreddori, tracheiti e influenze fuori stagione è mantenere un differenziale di temperature di circa 7°C fra esterno e interno secondo le indicazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), posizionare gli impianti in punti strategici della casa o dell’ufficio in modo da rinfrescare senza soffiare direttamente aria fredda sulle persone, durante le ore di sonno cercare di limitare l’uso perché aumenta il rischio di malanni respiratori dovuti a colpi di freddo. Con l’arrivo di ondate di caldo torrido sempre più frequenti – conclude Uecoop – stanno cambiando anche i protocolli di assistenza ai più deboli, in particolare gli anziani, con un’attenzione maggiore alle temperature interne degli ambienti, all’idratazione della persona e a una gestione ragionata dell’abbigliamento in funzione anti calore e contro gli sbalzi termici nei locali climatizzati.