Stromboli, i residenti: “è stata una pioggia di fuoco terribile, poteva essere una strage”. E la Protezione Civile lancia l’allerta

"Siamo abituati a convivere con il vulcano ma quello che è successo ieri non ce lo aspettavamo", riferisce uno dei residenti di Stromboli
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“Siamo rimasti isolati, senza energia elettrica e con i telefoni muti. La centrale è andata in tilt. Abbiamo trascorso tutta la notte al buio. Siamo abituati a convivere con il vulcano ma quello che è successo ieri non ce lo aspettavamo”. Lo racconta alla stampa un ginostrese, Mario Lo Schiavo, di 77 anni, ancora sconvolto all’indomani dell’eruzione che ha seminato il terrore a Stromboli e che è costata la vita ed un escursionista, Massimo Imbesi.

Dopo la paura si cerca ora di ritornare alla normalità. “Non abbiamo visto nessuno qui, i tetti delle case li stiamo pulendo noi, ma il Comune dovrebbe mandare almeno qualcuno a pulire le strade. Sono piene di detriti’‘, racconta Lo Schiavo. ”Riposavamo quando abbiamo sentito un forte boato e poi abbiamo visto una pioggia di lapilli. Una colonna di fuoco altissima. Ci siamo rinchiusi dentro casa e la pioggia di lapilli che batteva sui tetti faceva paura. È stata una fortuna che non siano caduti grossi macigni. Saremmo morti”. Ma l’anziano ginostrese vuole rassicurare i turisti: ”Diciamo di stare tranquilli, non c’è pericolo. Noi il vulcano lo conosciamo”.

AFP/LaPresse

Se lo rispetti ti rispetta. Non credo che ci sia nessun motivo per andarsene. Certo se fosse successo alle 19, quando in tanti vanno a fare le escursioni, sarebbe stata una strage“. Così Valerio Gironi, milanese, ma da 30 anni turista a Stromboli. Oggi è in spiaggia con i suoi nipoti. Sull’isola delle Eolie lui passa tutte le sue estati in compagnia della famiglia. “E’ un piccolo gioiello e qui i turisti, almeno quelli non mordi e fuggi, hanno imparato a capire i rumori e gli odori di ‘Iddu’ (nomignolo dialettale dato al vulcano dai residenti, ndr) – spiega –. Da una settimana sentivamo un po’ di rumori, ma si sa ogni tanto il vulcano ha bisogno di ‘pulirsi’ un po’. Paura? Non più di tanto. Il peggio è stato a Ginostra, ma la natura va capita e rispettata. Solo così lei ti rispetta“.

In merito all’escursionista morto si è espresso Pasquale D’Ambrosio, socio di un’attività che organizza escursioni in barca, e vive sull’isola da 32 anni: “Massimo Imbesi qui era di casa. Veniva da anni, era un appassionato della montagna e aveva fatto decine di escursioni. Non era uno sprovveduto“. Proprio D’Ambrosio, ieri, ha capito subito che qualcosa non andava. “Abbiamo visto una lunga colonna di fumo – racconta all’Adnkronos – e abbiamo compreso subito che la situazione più grave era a Ginostra. Abbiamo preso gli aliscafi e ci siamo precipitati lì. Abbiamo soccorso subito cinque turisti inglesi, erano in preda al panico e anche due tecnici dell’Enel, piangevano quando sono saliti a bordo“. Sul versante in cui Massimo è morto hanno visto il sopravvissuto, Thiago Takeuti, il brasiliano di 35 anni che era insieme alla vittima a Punta Corvi. “Abbiamo visto questo ragazzo con la maglietta rossa, era sulla parte della montagna a strapiombo sul mare. Fumava tutto, un incubo“, conclude.

Oggi la situazione a Stromboli si sta normalizzando. I parametri del vulcano sono rientrati, ma non potendo prevedere possibili cambiamenti dell’attività vulcanica, la Protezione civile ha elevato l’allerta a gialla. I vigili del fuoco hanno proseguito le ricognizioni per spegnere i piccoli focolai rimanenti sulla parte alta dell’isola: in volo si sono alzati i canadair, dopo che gli incendi lato Ginostra erano stati domati. Dal Comune è stato disposto il divieto di escursione. E l’elipista è stata ripulita. Nella sala operativa della prefettura di Messina è attiva l’unità di crisi.

Situazione sotto controllo, in stato di preallerta. Oltre al decesso di ieri, non ci sono stati feriti”, confermano. La guardia costiera intanto ha inviato 4 pattugliatori per esigenze dei residenti, disponibile comunque per eventuali necessità di evacuazione dall’isola. I vigili del fuoco sono attivi anche con un nucleo batteriologico chimico e radiologico per spetti sui rilevamenti dell’aria. In mare, su disposizione del sindaco, è presente anche una nave privata equipaggiata con acqua, viveri e generi di conforto e materiale di pronto soccorso.

Il sindaco di Lipari Marco Giorgianni informa che a Ginostra l’illuminazione era già tornata attiva quasi completamente nella notte di mercoledì verso le 4, a parte qualche zona. E sottolinea che non ci sono stati evacuati fra i cittadini, a parte una ottantina di turisti che, in via precauzionale, sono stati portati nelle strutture ricettive di Lipari. Alcuni di loro – fa sapere – sono tornati l’indomani nell’isola con i mezzi di navigazione di linea che sono stati ripristinati.

Giorgianni sottolinea nuovamente il cordoglio e il dolore per la vittima dell’eruzione, precisando che quando il 34enne è stato colpito non si trovava nel percorso del vulcano alla sommità, ma in un sentiero di mezza montagna. “La pioggia di detriti – spiega il sindaco – non ha investito, come accade di norma, solo l’area del vulcano, ma l’abitato”.

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