Dalla Topolino alla 500 elettrica, Mirafiori compie 80 anni: fabbrica simbolo della motorizzazione di massa [GALLERY]

Durante i suoi 80 anni, lo stabilimento di Mirafiori ha prodotto milioni di auto, alcuni modelli diventati iconici. Il futuro ora si chiama 500 elettrica
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Lo stabilimento torinese di Mirafiori, simbolo della motorizzazione di massa degli italiani, compie 80 anni. Sono milioni le vetture prodotte, alcune diventate mitiche e iconiche. Su tutte, la 500, che nel 2020 dovrebbe debuttare nella sua versione elettrica, ma anche la 600, la 127, la Uno e la Punto. La fabbrica, voluta dal senatore Giovanni Agnelli su progetto dell’architetto Vittorio Bonadè Bottino, fu costruita in soli 2 anni e mezzo e venne inaugurata da Benito Mussolini il 15 maggio del 1939. Sorge nell’area dove fino alla fine del XIX secolo sorgeva il castello di Miraflores, edificato dal duca Carlo Emanuele I di Savoia. Nel 1908 nell’area era stato realizzato il primo campo di aviazione italiano, l’aeroporto di Torino-Mirafiori.

In principio, la fabbrica, la più avanzata del Paese, contava quasi tre milioni di metri quadrati, 11 chilometri di linee ferroviarie interne e una pista di prova lunga due chilometri. Per anni sarebbe stato uno dei più grandi stabilimenti d’Europa. Ma Mirafiori è ricordata anche come il luogo in cui scoppiò il primo sciopero antifascista, quando nel marzo del 1943, 2.000 operai occupano il refettorio rifiutandosi di tornare al lavoro al termine della pausa mensa.

Nel 2005, una parte di Mirafiori fu ceduta ad una società partecipata dagli enti locali a seguito di problemi nell’attività produttiva. Tornando ai giorni nostri, il 2018 ha visto la produzione di quasi 29 mila vetture, il 40% in meno dell’anno prima. I dipendenti sono 3.200 in carrozzeria, 12-13.000 in totale.

Mirafiori ha molta storia. Si potrebbe fare come a Detroit, dove lo stabilimento Ford di Dearborn, che prima della seconda guerra mondiale aveva più di 100.000 addetti e oggi ne ha 3.300 su 3 turni, è diventato in parte un museo. Le grandi fabbriche del passato possono servire a testimoniare la storia industriale. A Mirafiori si è cercato di salvare la produzione ma è un’area troppo grande. La città deve porsi il problema di cosa fare. E’ molto difficile immaginare oggi un futuro e un’area desertizzata può creare un danno a Torino“, afferma lo storico Giuseppe Berta.

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