In 70.000, dalle barche lungo il Canale della Giudecca o seduti lungo le rive, hanno assistito ieri sera a Venezia allo spettacolo di fuochi d’artificio che tradizionalmente caratterizza la festa del Redentore di Venezia, la “Notte famosissima” che per i veneziani è un’occasione per una nottata all’aperto, nel ricordo della guarigione dalla pestilenza nel 1577. Sono stati 40 minuti di spettacolo pirotecnico ispirato alla Luna, in coincidenza con il cinquantesimo anniversario del primo allunaggio, lanciati dal centro del canale della Giudecca, curati da Parente Fireworks, una delle aziende di pirotecnia ed effetti speciali piu’ importanti al mondo. Il fronte di fuochi misurava 420 metri per un totale di 44 postazioni di lancio suddivise su 30 piattaforme galleggianti, sincronizzate tra loro. La festività, una delle più sentite e popolari in Laguna, era stata preceduta alle ore 19.00 dall’apertura del “Ponte Votivo” che collega le Zattere con la chiesa del Redentore alla Giudecca, con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il sindaco Luigi Brugnaro e il Patriarca mons. Francesco Moraglia. Il ponte in legno e acciaio e’ lungo 333,7 metri e largo 3,6; e’ composto da 16 moduli galleggianti ancorati da pali in acciaio zincato. Passerelle basculanti consentono l’accesso dalle fondamenta con ogni condizione di marea, e un varco largo 10 metri permette il passaggio dei mezzi pubblici e di pronto intervento; 34 sono le barche che sorreggono il ponte e 140 le lampade per l’illuminazione.
“Venezia rinnova, di anno in anno, il proprio inno alla speranza e alla fiducia nel domani” ha detto il sindaco della citta’ lagunare, Luigi Brugnaro, nel saluto all’inaugurazione del ponte votivo per la festivita’ del Redentore. “Costruire un ponte – ha aggiunto Brugnaro – questa volta non vuol essere solo realizzare un collegamento tra due sponde. Qui e’ stato realizzato un simbolo concreto di quanto l’uomo, grazie al proprio ingegno ed intelletto, sappia fare per superare le difficolta’. Ecco, tutti dovremmo trovare dentro noi stessi quello spirito resiliente che ha sempre animato la nostra Venezia. Mai, e ribadisco mai, Venezia si e’ arresa“. Ricordando i 50 anni dallo sbarco sulla Luna, quindi, Brugnaro ha sottolineato che “a quel futuro di progresso, innovazione e di nuove scoperte non possiamo girare le spalle. Da piu’ di quattro anni ci stiamo impegnando in questa sfida e per ottenere il risultato abbiamo voluto dialogare con tutti coloro che hanno voglia di impegnarsi per costruire una Venezia capace di salvaguardare se stessa ma, al tempo stesso – ha concluso – in grado di competere con le altri grandi citta’ del mondo“.
La festa continua anche oggi con la chiusura del ponte votivo e dei pellegrinaggi al tempio palladiano, prevista per le 20.00. Nel pomeriggio sono invece in programma le “Regate del Redentore”, su pupparini e gondole, sempre nel Canale della Giudecca.