La violenta grandinata che ha colpito Pescara ha danneggiato diversi edifici del centro, causando disagi alla circolazione e feriti. I vetri del Palazzo del Comune sono stati sfondati dalla forte grandine, così come le coperture in plexiglass della sede di Economia dell’Università di Chieti-Pescara, racconta all’AdnKronos Claudio Mastrangelo, segretario provinciale dei Giovani Democratici di Pescara. La biblioteca della struttura, dove numerosi studenti stavano studiando, è stata prontamente evacuata e gli ingressi transennati. Annullate anche le lauree in programma per la giornata odierna. Lo scoppio di una conduttura fognaria in Via Monte Faito ha allagato la zona adiacente all’ospedale civile. I danni maggiori, si apprende, si sono verificati nella zona di Portanuova. La forte corrente avrebbe inoltre trascinato lungo il manto stradale dei cassonetti dell’immondizia presso la zona alta della città.
Trenta persone sono rimaste ferite, decine di alberi caduti, centinaia le macchine danneggiate, allagamenti ovunque: è solo il primo bilancio del nubifragio accompagnato da chicchi di grandine grandi come arance. In ospedale anche una donna incinta, con ferite al volto e al capo. I pazienti hanno riportato contusioni e ferite.
E’ stato attivato il Centro operativo comunale (Coc) per gestire l’emergenza: il sindaco, Carlo Masci, parla di un fenomeno straordinario, “una pioggia così intensa preceduta da una grandinata violentissima. La città è impraticabile. Vigili e operai sono tutti in strada, ma non sono sufficienti a gestire l’emergenza. Ho già contattato la Regione per ottenere la richiesta di risarcimento danni“.
“Un fenomeno mai visto, mai ricordato. Ci troviamo di fronte ad una situazione meteorologica nuova“, ha dichiarato all’ANSA il comandante della Polizia municipale di Pescara, Carlo Maggitti. “Ci sono situazioni di criticità un po’ in tutta la città, stiamo intervenendo per liberare persone bloccate nelle auto in mezzo all’acqua, ma abbiamo difficoltà a muoverci con i nostri mezzi. Le strade sono ridotte a fiumi. I centralini dei soccorsi sono intasati“.
“In 62 anni di vita non ho mai visto nulla di simile. Dal cielo cadevano pietre, se la grandine ti prendeva sulla testa credo si sarebbe aperta come un cocomero. Io ero in strada, sono rientrata a casa sana e salva ma ho trovato l’abitazione allagata, i vetri spaccati. Insomma, un disastro…“: lo ha raccontato all’Adnkronos Assunta Del Rosso, 62enne pescarese. “Io vivo in una casa popolare, al porto, Marina nord: i vetri della mia abitazione sono caduti giù, molte case, la mia compresa, sono completamente allagate. Sto raccogliendo acqua da terra al buio, la luce non c’è. E contattare i vigili del fuoco è una missione impossibile“. Sotto la sua abitazione “l’acqua scorre a fiumi, anche le automobili riportano ingenti danni. Io ho una 500, da quel che resta della mia veranda vedo parabrezza rotto e tettino spaccato. Ma quando è scesa giù la grandine ero in strada, e tutto sommato, nonostante i danni, mi è andata bene…”
La grandine caduta a Pescara ha fatto registrare “chicchi grandi fino a 5/6 centimetri” secondo Daniela Ronconi, meteorologa del centro funzionale della protezione civile. Danni si sono verificati a macchine e culture ma “finché non finisce l’allerta meteo non possiamo fare una ricognizione nei comuni e capire se è il caso di chiedere stato di emergenza“, chiarisce Antonio Iovine della Protezione Civile Abruzzo.