Un virus del raffreddore potrebbe rivoluzionare il trattamento del cancro della vescica. È stato infatti scoperto che un particolare ceppo di questo virus, che colpisce ogni anno milioni di persone con tosse, starnuti e naso che cola, è potenzialmente in grado di attaccare, infettare e distruggere le cellule tumorali in pazienti con carcinoma della vescica. E’ quanto si legge in un nuovo studio pubblicato su ‘Clinical Cancer Research’. Nessuna traccia del cancro, si legge nello studio, è stata rilevata in uno dei pazienti trattato con il virus, in questo piccolo studio.
Ricercatori dell’Università del Surrey e del Royal Surrey County Hospital hanno esaminato la sicurezza e la tollerabilità dell’esposizione al coxsackievirus oncolitico (Cva21), un ceppo naturale del comune raffreddore, in 15 pazienti con un tipo di carcinoma della vescica piuttosto insidioso. Gli attuali trattamenti per questo cancro non danno risultati ottimali. La resezione transuretrale, una procedura invasiva che rimuove tutte le lesioni visibili, ha un’alta percentuale di recidiva (compresa tra il 50% e il 70%) e una percentuale di progressione del tumore tra il 10% e il 20% in un periodo da due a cinque anni.
Nel corso di questo studio pionieristico 15 pazienti, una settimana prima dell’intervento programmato per rimuovere il tumore, hanno ricevuto una somministrazione del virus – tramite un catetere – nella vescica. L’esame dei campioni di tessuto dopo l’intervento ha mostrato che il virus era altamente selettivo: colpiva solo le cellule cancerogene, lasciando intatte tutte le altre.
Il microrganismo ha infettato cellule cancerose e si è replicato, provocandone così la morte. Cellule tumorali morte sono state identificate nella maggior parte delle lesioni dei pazienti. In uno dei malati, poi, non è stata trovata traccia del tumore durante la successiva chirurgia. Per Hardev Pandha, primo autore dello studio, questo virus “potrebbe rivoluzionare il trattamento di questo tipo di tumore“. Servono ulteriori studi per far luce sull’effetto del trattamento.