Virus West Nile, è allarme anche in Italia: attenzione alle zanzare, i consigli del Ministero della Salute

Alcune specie di zanzara, anche in Italia, possono trasmettere malattie. Il virus West Nile, ad esempio, viene trasmesso attraverso la puntura di zanzare del genere Culex
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Alcune specie di zanzara, anche in Italia, possono trasmettere malattie. Il virus West Nile, ad esempio, viene trasmesso attraverso la puntura di zanzare del genere Culex, comuni nel nostro territorio. Anche se l’80% delle persone che contraggono l’infezione non sviluppa alcun sintomo, in rari casi si può manifestare una forma neurologica grave, a volte mortale, soprattutto negli anziani e nelle persone con disturbi immunitari. Lo ricorda il ministero della Salute sulla sua pagina Facebook che raccomanda di seguire i consigli per prevenire le punture di zanzare, il metodo più efficace per tenere lontana la malattia. Il ministero della Salute raccomanda, in particolare, di:

  • utilizzare repellenti cutanei per uso topico registrati come presidi medico chirurgici, attenendosi alle norme indicate sui foglietti illustrativi;
  • indossare abiti di colore chiaro che coprano le maggior parte del corpo;
  • evitare le attività all’aperto nelle ore in cui le zanzare sono più attive;
  • soggiornare in ambienti con aria condizionata o protetti da zanzariere applicate a porte e finestre;
  • dormire in letti muniti di zanzariere, ed eventualmente utilizzare spray a base di piretro o altri insetticidi per uso domestico oppure utilizzare diffusori di insetticida elettrici, areando bene i locali prima di soggiornarvi nel solo caso di presenza di questi insetti in ambienti interni.

Le persone dovrebbero inoltre – si legge sul sito del ministero – collaborare attivamente alle misure di controllo delle zanzare, impedendo che queste possano riprodursi. Per fare ciò, le persone devono mettere al riparo dalla pioggia tutto ciò che può raccogliere acqua, introdurre pesci in vasche e fontane, chiudere con coperchi o coprire con teli i bidoni e i recipienti che non possono essere spostati, svuotare i sottovasi ed altri recipienti almeno una volta alla settimana. La febbre West Nile è una malattia virale che può causare forme neurologiche gravi e anche mortali. Il virus che la provoca ì appartiene alla famiglia dei Flaviviridae ed è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, nel distretto West Nile, da cui prende il nome. Nelle persone può causare una forma neurologica grave e a volte mortale, soprattutto negli anziani e nelle persone con disturbi immunitari.

Circa l’80% delle persone che contraggono l’infezione, tuttavia, non sviluppano alcuna sintomatologia. Il virus può inoltre causare una malattia grave e mortale nei cavalli; gli uccelli sono gli ospiti naturali di questo virus. Attualmente il virus è diffuso in Africa, Medio Oriente, Nord America, Asia Occidentale ed Europa, dove è stato segnalato a partire dal 1958. In Italia il primo focolaio di West Nile Disease è stato confermato nella tarda estate del 1998 nella zona umida denominata Padule di Fucecchio in Toscana, con alcuni casi clinici nei cavalli. Dal 2008, la circolazione del virus è stata segnalata ogni anno nelle persone, negli animali e nelle zanzare, in diversi territori italiani. Quest’anno – si legge su Epicentro, il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura dell’Istituto superiore di sanità – il 6 giugno, in Europa, è iniziata la sorveglianza del virus West Nile (Wnv) relativa alla stagione 2019. Il primo caso della stagione è stato segnalato meno di 2 settimane fa nell’area rurale in provincia di Padova. Ad ammalarsi un uomo di 79 anni. 

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