La cataratta: diabete e carenza di calcio tra le possibili cause

La cataratta è un annebbiamento del cristallino del corpo oculare, che è normalmente trasparente
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La cataratta è un annebbiamento del cristallino del corpo oculare, che è normalmente trasparente. È la principale causa di perdita della vista nelle persone di età superiore ai 40 anni ed è la maggiore causa di problemi di vista a livello globale rispetto a qualsiasi altra condizione o malattia degli occhi. Chiaramente, il fenomeno aumenta con l’invecchiamento generale della popolazione. La cataratta fa sì che una parte del cristallino diventi opaca o torbida. La luce non passa facilmente e la visione diventa sfocata, come quando si guarda attraverso una finestra appannata. Più è annebbiato il cristallino e peggiore sarà la vista. Attualmente si stima che la cataratta colpisca 1 over 70 anni su 4.

La cataratta congenita può essere presente alla nascita o apparire poco dopo o ad un certo momento durante l’infanzia, ma è principalmente legata all’età più avanzata, iniziando a svilupparsi anche già dai 40 anni, con sintomi che diventano evidenti dall’età di 60-70 anni. Per capire meglio cosa sia una cataratta, è opportuno prima capire un po’ meglio come funziona l’occhio.

Ci sono due strutture, la cornea e la lente cristallina, che lavorano insieme per focalizzare la luce sulla retina, che è la parte dell’occhio che trasmette informazioni al cervello, permettendo di vedere le immagini. La cornea e la lente cristallina focalizzano la luce in arrivo piegando tutti i raggi di luce per incontrarsi in un unico punto sulla retina. Dalla retina, questi raggi luminosi vengono inviati come impulsi elettrici, permettendo al cervello di elaborare, e quindi vedere, un’immagine di ciò che si sta osservando. La cornea è la struttura di messa a fuoco esterna e la lente cristallina è la struttura di messa a fuoco interna. I raggi luminosi passano prima attraverso la cornea e poi attraverso la lente cristallina.

Alcuni dati sulla cataratta

Analizzando dati statistici su base europea, di questo fenomeno si rileva che l’operazione della cataratta è stata effettuata 4,5 milioni di volte nell’anno 2016 negli Stati membri dell’Unione, rendendo questa una delle due operazioni chirurgiche più comuni del continente. In 13 Stati membri, la chirurgia della cataratta è stata eseguita almeno per una persona su 100 nel 2016. Su base mondiale, invece, ritroviamo comunque che la cataratta è la principale causa di cecità nei Paesi a medio e basso reddito ed è la seconda causa principale di compromissione della vista dopo errori di rifrazione non corretti, come miopia, ipermetropia o astigmatismo. Soltanto negli Stati Uniti, la cataratta ha effetti su 24 milioni di persone che abbiano un’età di almeno 40 anni. Nella fascia d’età degli ultra ottantenni, oltre il 50% della popolazione ha la cataratta. Gli Stati Uniti spendono quasi 11 miliardi di dollari all’anno per curare la cataratta con un risultato che per oltre il 95% degli interventi ha esito positivo e meno del 5% dei casi presenta complicanze come infiammazione, sanguinamento, infezione e distacco della retina. In Italia sono quasi 600 mila gli interventi per la cataratta effettuati tra le strutture private e quelle pubbliche.

Prevenzione, cause e sintomi della cataratta

cataratta congenita

Se la vista peggiora come se fosse offuscata da un velo, questo potrebbe essere un segno della cataratta. A seconda dello stadio di avanzamento della malattia, la cataratta provoca sintomi diversi. All’inizio la vista si deteriora e al centro del campo visivo si crea una specie di nebbia, attraverso la quale gli oggetti vengono percepiti come sfocati o come dietro un velo, appunto. Questa nebbia diventa più densa nel tempo e si diffonde in tutto il campo visivo man mano che la malattia progredisce. Colori, contrasti e contorni svaniscono gradualmente e sembrano fondersi l’uno con l’altro. La percezione spaziale e quindi le capacità di orientamento vanno via via peggiorando. Spesso i malati, nelle fasi iniziali della malattia, ne ignorano i sintomi, li esagerano o li attribuiscono ad altre cause come la stanchezza.

Con il progredire della malattia, i sintomi della cataratta possono diventare più gravi e con maggiori conseguenze nella vita di tutti i giorni. Questi includono una significativa sensibilità all’abbagliamento (ad esempio alla luce del sole o di un faro), percezione visiva indistinta, maggiore sforzo durante la lettura o alla TV, visione spaziale limitata e incertezza nell’incedere. La cataratta, nelle ultime fasi, rende quasi impossibile la normale vita di tutti i giorni: le prestazioni visive possono deteriorarsi in modo così drammatico in breve tempo da equivalere a cecità. Proprio perché le persone colpite spesso giudicano male o negano la perdita della vista, è importante che chi è vicino (parenti, amici, tutori) lo noti e consigli loro una visita.

Un campanello d’allarme lo si ha osservando tempi e modalità di orientamento, soprattutto in un ambiente in cui, chi è affetto da cataratta, non ha familiarità. Pertanto, spesso il malato evita posti che non conosce bene anche all’interno del proprio ambiente domestico. La maggior parte delle persone con cataratta tende a tenere d’occhio le cose, in modo da poter trovare tutto senza una vista completa. Oltre al fattore legato all’età, ci sono altre possibili cause di cataratta come il diabete o altri disturbi metabolici come la carenza di calcio, l’iperparatiroidismo, l’eccesso di ferritina nel sangue (una proteina di deposito del ferro) e una disregolazione congenita del galattosio del latte (galattosemia) contenuto nel latte materno. Possono anche esserci fattori scatenanti la cataratta che includono l’infiammazione oculare o una forma di miopia grave.

Anche lesioni da trauma possono causare la cataratta ma si può anche avere a che fare con malformazioni oculari congenite che causano la malattia o che questa possa essere dovuta anche, molto più raramente, ad esposizioni a radiazioni, a fumo intenso ma anche per malnutrizione. Proprio su queste basi si pone il bisogno per una ricerca costante nel campo della chirurgia oculare e delle tecnologie impiegate per migliorare la vita di chi viene colpito da questa patologia.

Cataratta, la soluzione del laser

La moderna chirurgia della cataratta consente che le incisioni siano minuscole, con conseguente rapido recupero delle piene facoltà visive. L’intervento si svolge complessivamente nell’arco di 20 minuti e il trattamento laser viene eseguito all’inizio della procedura, è indolore e dura solo circa 30 secondi. Consente una rimozione efficiente della cataratta e richiede meno energia e meno stress per gli occhi. Per rimuovere la cataratta viene utilizzato uno strumento chiamato laser a femtosecondi che consente di incidere l’iride per rimuovere lo strato annebbiante la vista. Dopo che tutti i resti della lente oculare velata dalla cataratta sono stati rimossi dall’occhio, il chirurgo inserisce una lente intraoculare nuova e limpida, posizionandola saldamente dietro l’iride e la pupilla, nella stessa posizione occupata dalla lente naturale. L’operazione chirurgica per asportare la cataratta viene effettuata tramite anestesia locale attraverso iniezione o collirio direttamente somministrato sulla superficie oculare. Quando non è possibile, in caso di pazienti impossibilitati a rimanere immobili, si ricorre anche all’uso di un sedativo.

Di recente, è stato lanciato sul mercato un nuovo modello di laser a eccimeri firmato Bausch & Lomb (TENEO™ 317 Model 2 M2, l’ottava generazione di laser a eccimeri, anche noto come Teneo 2). Il centro di chirurgia oculare Vision Future di Nizza è tra i primi in Europa ad adottare il Laser Teneo 2, ultima generazione di tecnologia laser per la chirurgia oculare che fa di precisione ulteriormente migliorata e comfort del paziente i suoi punti di forza. Le novità di Teneo 2 Come ben spiegato in un articolo su Teneo 2, questo nuovo strumento ridefinisce la tecnologia laser a eccimeri grazie ad alcuni miglioramenti che lo rendono in tutto e per tutto la nuova frontiera della chirurgia refrattiva con laser. In primis un 40% di energia per spot in più, che rende le operazioni più veloci ed efficaci, ma anche una migliore qualità visiva legata all’ingrandimento della zona ottica.

Tra i punti di forza della nuova versione spicca quello legato al comfort e alla sicurezza: interventi di chirurgia refrattiva con tempistiche quasi dimezzate e una conformazione del macchinario che permette al paziente di rilassarsi sul lettino più ampio e con design potenziato. A sessant’anni dalla sua invenzione, la chirurgia refrattiva con laser a eccimeri vanta più di 400.000 interventi ed è un metodo sempre più diffuso per risolvere i problemi alla vista perché altamente risolutivo, preciso e sempre più sicuro, ma anche per le tariffe competitive come dimostra il costo di un intervento laser agli occhi. Da oggi è possibile approfittare di tutte le prerogative di questo nuovo strumento anche nel Nord-Ovest italiano grazie al centro Vision Future di Nizza, dove i pazienti verranno seguiti passo dopo passo da personale di lingua italiana.

Post intervento alla cataratta

Successivamente all’intervento, vengono prescritti colliri o altri farmaci per prevenire infezioni, ridurre infiammazioni e tenere sotto controllo la pressione oculare. È consigliabile riposare gli occhi e, in generale, evitare attività faticose. Inizialmente la vista potrebbe risultare sfocata, l’occhio deve guarire e adattarsi, ma inizierà a migliorare entro pochi giorni dall’intervento. È anche normale un eventuale prurito e lacrimazione; potrebbe essere utile schermare l’occhio nel caso in cui ci fossero questi fastidi. Sebbene la maggior parte delle persone possa riprendere le attività quotidiane già dal giorno dopo l’intervento di cataratta, ci sono alcuni accorgimenti utili da considerare come evitare di guidare, essere precisi sull’assunzione di antibiotici e antinfiammatori, evitare zone polverose ed aree all’aperto sabbiose, evitare lo strofinamento dell’occhio, evitare il nuoto e le immersioni ma anche fare a meno di truccarsi.

Chiaramente i casi andrebbero valutati sempre singolarmente ma l’esperienza media è che, nelle settimane successive all’intervento di cataratta, vi si riscontra un graduale recupero dell’occhio e della vista nella sua totale interezza; l’utilizzo di un collirio consigliato dal medico può facilitare il processo di pieno recupero e ridurlo anche a pochissimi giorni.

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