Una catastrofe cosmica mai osservata prima d’ora potrebbe avere generato l’onda gravitazionale che ha attraversato la Terra la sera del 14 agosto: il segnale, che gli astrofisici inseguivano come il ricercato numero uno, è stato catturato dai 3 strumenti della collaborazione internazionale Ligo-Virgo, ma serviranno mesi di analisi dei dati per confermarlo, spiega Giovanni Prodi dell’Istituto nazionale di fisica nucleare.
Ad avere generato le onde potrebbe essere stata una stella di neutroni, divorata in un sol boccone da un buco nero.
Il nuovo segnale, chiamato S190814bv, “è stato intercettato il 14 agosto quando in Italia erano le 23:11“, spiega Prodi.
I dati provenivano da tutti e tre i rivelatori di onde gravitazionali posti sulle due sponde dell’oceano Atlantico: Virgo, l’interferometro alle porte di Pisa dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo Ego (a cui l’Italia partecipa con l’Infn), e le due macchine del rivelatore statunitense Ligo della National Science Foundation, una nello Stato di Washington e l’altra in Louisiana.
Si è effettuata una sorta di triangolazione per localizzare con maggior precisione la zona di cielo dalla quale è arrivato il segnale: è stato rilevato a quasi 900 anni luce da noi. “Le analisi condotte nelle prime 12 ore fanno intendere che ci troviamo davanti a una stella di neutroni ingoiata da un buco nero: se confermato, questo sarebbe il segnale che inseguiamo da tempo come il ricercato numero uno della nuova astronomia multimessaggera, perché finora avevamo registrato solo segnali della fusione di due buchi neri o di due stelle di neutroni. Questa sarebbe la prima ‘coppia mista’ e potrebbe rivelarci quanto sono frequenti questi sistemi binari buco nero-stella di neutroni, fornendo anche informazioni preziose sulla materia e il comportamento delle stelle di neutroni, che sono oggetti estremamente densi e compatti,” conclude Prodi.