Il ricordo della paura per l’esondazione del fiume Mazaro, nell’ottobre del 2018, è ancora vivo tra gli abitanti di Mazara del Vallo, nel Trapanese. Come il timore che una situazione simile possa ripetersi. Ecco perché il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha voluto seguire personalmente la vicenda, coordinando le riunioni tecniche e sollecitando l’individuazione degli interventi utili a una risoluzione del problema.
Proprio in questi giorni sono state avviate le prime indispensabili operazioni, per una maggiore protezione dei luoghi e per la sicurezza dei residenti, con una attività coordinata di pianificazione. Il tavolo tecnico – voluto dal governatore, nella qualita’ di responsabile della struttura contro il dissesto idrogeologico e coordinato da Maurizio Croce, soggetto attuatore dell’ufficio – ha affidato alla Biosurvery, societa’ di spin-off dell’Universita’ di Palermo, il compito di effettuare un “rilievo multibeam topobatimetrico e un minimo di dieci prelievi con carotaggio dei sedimenti fino a un metro di profondità”.
“Abbiamo mantenuto – spiega Musumeci – l’impegno preso con gli abitanti del luogo e i primi controlli e le analisi dei fondali in vista del dragaggio del fiume ne sono la conferma. Un’opera strategica per il territorio che e’ stata gia’ appaltata e che partira’ dopo la verifica dei requisiti dell’aggiudicatario”.
L’obiettivo è quello del pieno recupero ambientale dell’area, dopo gli eccezionali eventi meteo dello scorso autunno che hanno causato ingenti danni ai piccoli natanti ormeggiati e inflitto un duro colpo alla flotta di pescherecci e al turismo da diporto.