Esiste un nesso tra infiammazione e depressione. Ma in che modo l’infiammazione può rientrare tra le cause della depressione? E, viceversa, quali sono i fattori di rischio – come, ad esempio, lo stress sociale – che possono causare infiammazioni? La mente in fiamme è il titolo della conferenza del neuropsichiatra britannico Edward Bullmore in programma al Festival della Mente sabato 31 agosto alle ore 17 in Piazza Matteotti a Sarzana.
Edward Bullmore attualmente dirige il Dipartimento di Psichiatria e il Wolfson Brain Imaging Centre del Dipartimento di Neuroscienze cliniche dell’Università di Cambridge. È membro della Academy of Medical Sciences e del Royal College of Physicians. Quest’anno è uscito in Italia per Bollati Boringhieri il suo libro La mente in fiamme.
Sarà ancora possibile amarti? Nell’incontro in programma sabato 31 agosto alle ore 19 in piazza d’Armi Fortezza Firmafede, lo psicoanalista Massimo Recalcati si inoltrerà nel labirinto dell’amore, il sentimento più misterioso di tutti.
Massimo Recalcati è membro analista dell’Associazione Lacaniana Italiana di Psicoanalisi e direttore dell’IRPA (Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata).
È possibile trattare il male come fenomeno biologico? O, in altri termini, possiamo affermare che esistono porzioni specifiche di DNA che influenzano i nostri peggiori comportamenti? L’argomento sarà indagato da Valter Tucci, direttore del laboratorio di Genetica ed epigenetica del comportamento dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, al Festival della Mente domenica 1 settembre alle ore 10 in Piazza Matteotti nell’incontro I geni del male.
Valter Tucci è direttore del laboratorio di Genetica ed epigenetica del comportamento dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Ha lavorato presso il prestigioso Massachusetts Institute of Technology (MIT) e, dopo un lungo periodo a Oxford, è tornato in Italia. A fine agosto uscirà I geni del male (Longanesi).
Dal punto di vista della linguistica e in base alle scoperte fatte sul cervello umano, è possibile asserire che tutte le lingue sono variazioni su un unico tema biologicamente determinato. Non esistono lingue migliori di altre, così come la realtà non si vede in modo diverso a seconda della lingua che si parla. Ma cosa ci attende in futuro? Potremmo essere vittime di un’operazione di eulinguistica? Di questo tratterà il linguista e neuroscienziato Andrea Moro nell’incontro La razza e la lingua: il futuro che (non) ci aspetta in programma sabato 31 agosto alle ore 19 al Canale Lunense.
Andrea Moro, docente di Linguistica generale alla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, studia il rapporto tra la struttura delle lingue umane e il cervello. È membro dell’Accademia Pontificia di Arti e Lettere. Progettando grammatiche artificiali, ha dimostrato che le regole del linguaggio non sono convenzioni arbitrarie, ma sono limitate dall’architettura neurobiologica del cervello. A fine agosto uscirà per La Nave di Teseo il saggio La razza e la lingua. Sei lezioni contro il razzismo.