“Ieri sera c’è stata una vera tromba d’aria”, “una bomba d’acqua si è abbattuta sulla città”, “la colonnina di mercurio ha superato i 40 gradi”, “sta arrivando Lucifero!”. Per strada, tra amici, sui social network, il tempo è da sempre uno degli argomenti più dibattuti ma sappiamo davvero di cosa parliamo quando parliamo di meteo?
Gli esperti della Fondazione OMD – Osservatorio Meteorologico Milano Duomo fanno chiarezza su alcune espressioni ampiamente diffuse, ma per lo più prive di fondamento scientifico, che spesso contribuiscono ad alimentare errori e luoghi comuni, se non addirittura allarmismi.
Temperatura reale o temperatura percepita?
Esistono diverse tipologie di calcolo di questo indice: alcune, come l’humidex o l’heat index, si basano solo su temperatura e umidità, mentre altre aggiungono variabili come il vento o la radiazione solare. Lo scopo è comunque quello di descrivere il benessere o il disagio fisiologico che si provano in determinate condizioni atmosferiche.
Bisogna inoltre tenere conto di un altro importante criterio, ovvero la posizione del termometro: la temperatura registrata in un’auto parcheggiata al sole, per esempio, non può essere considerata un valore reale.
Caldo afoso e caldo torrido: non tutti i caldi sono uguali
Mai dire bomba d’acqua
Rispetto a quanto avviene per altri fenomeni, una delle maggiori difficoltà nella classificazione degli episodi di pioggia sta nel fatto che non esiste una scala di riferimento ufficiale. Diversi esperti hanno fornito negli anni indicazioni per poter stimare l’entità di una precipitazione tendendo conto non solo della quantità di acqua effettivamente caduta al suolo, ma anche e soprattutto della durata dell’evento, che ne determina l’intensità.
Il nubifragio è una precipitazione estremamente violenta, che in breve tempo rovescia al suolo grandi quantità di acqua e può produrre ingrossamento e straripamento di corsi d’acqua, allagamenti e frane. Secondo alcuni studiosi, tuttavia, si può parlare di nubifragio solo se cadono almeno 40 mm di pioggia in mezz’ora, 60 mm in 1 ora, 70 in 2 ore o 80 in 3 ore: un metro di misura che riduce notevolmente il numero di episodi annoverabili come nubifragi. La mancanza di una nomenclatura ufficiale, unita alla tendenza alla spettacolarizzazione dell’informazione meteorologica, ha favorito la diffusione di espressioni assai poco scientifiche ma di grande impatto come bomba d’acqua.
Arriva Caronte! Cicloni e anticicloni
Sono davvero le trombe d’aria a causare danni durante i temporali?
Fondazione OMD – Osservatorio Meteorologico Milano Duomo
Svolge inoltre attività didattiche, di sensibilizzazione e divulgazione delle tematiche e dei risultati delle ricerche supportate, con l’obiettivo di valorizzare e rendere disponibile tale patrimonio, a partire da quello della propria biblioteca, che consta di oltre 3.000 titoli tra libri, riviste e pubblicazioni.
Possiede inoltre la Climate Network® una rete nazionale di 50 stazioni meteorologiche urbane di qualità certificata. Dati, rilevazioni e osservazioni ricavati grazie alla rete vengono utilizzati per realizzare e promuovere studi di climatologia e meteorologia in collaborazione con organismi istituzionali e realtà accademiche di rilevanza nazionale ed internazionale.