Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro è tornato oggi ad attaccare il suo collega francese, Emmanuel Macron, segnalando che il suo Paese “non può accettare” che si lancino “attacchi gratuiti e fuori luogo” contro il modo in cui gestisce l’Amazzonia, ne’ che “travesta le sue intenzioni dietro all’idea di una ‘alleanza’ dei Paesi del G7 per ‘salvare’ l’Amazzonia, come se fossimo una colonia o una terra di nessuno”.
Bolsonaro ha lanciato il suo nuovo affondo contro Macron su Twitter, dopo aver detto di aver parlato con il presidente colombiano, Ivan Duque, con il quale “abbiamo discusso della necessita’ di stabilire un piano comune, fra la maggior parte dei paesi che fanno parte dell’Amazzonia” che permetta di gestire la foresta pluviale “con garanzie per la nostra sovranità e le nostre ricchezze naturali”.
“Altri capi di Stato si sono solidarizzati con il Brasile”, ha aggiunto il presidente brasiliano, sottolineando che “in fin dei conti il rispetto della sovranita’ di qualsiasi paese e’ il minimo che ci si puo’ aspettare in un mondo civile“. Durante lo scorso week end, Bolsonaro ha detto che ha parlato con i capi di Stato e di governo di Ecuador, Cile, Argentina e Spagna, “che hanno espresso la loro solidarieta’ con il Brasile” a causa della “campagna di notizie false che stiamo affrontando”, sottolineando che “si sono messi a disposizione per aiutarci nella lotta contro gli incendi in Amazzonia”.
“In un anno +145% di incendi”
Tra gennaio e agosto 2019 il numero di incendi in Amazzonia è aumentato del 145% rispetto allo stesso periodo del 2018. Quest’anno il 75% dei focolai si e’ verificato in aree che nel 2017 erano coperte dalle foreste e che successivamente sono state deforestate o degradate per lasciare spazio a pascoli o aree agricole. Lo dice in una nota Greenpeace. Una squadra brasiliana dell’associazione ha sorvolato gli stati di Rondonia e Para, documentando gli incendi con nuove immagini.(ANS
Leonardo DiCaprio dona 5 milioni di dollari per tutelarla
Leonardo DiCaprio dona 5 milioni di dollari per l’Amazzonia. Lo fa attraverso la sua fondazione per la tutela dell’ambiente, Earth Alliance, che dara’ i fondi ai gruppi locali e alle comunita’ indigene che lavorano per proteggere l’Amazzonia. “La distruzione della foresta pluviale amazzonica sta rapidamente rilasciando anidride carbonica nell’atmosfera, distruggendo un ecosistema che assorbe milioni di tonnellate di emissioni di carbonio ogni anno ed e’ una delle migliori difese del pianeta contro la crisi climatica“, si legge in una dichiarazione sul sito web di Earth Alliance.
Guterres chiede la mobilitazione: 20 milioni come punto di partenza
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres ha chiesto alla comunità internazionale una mobilitazione più forte per preservare l’Amazzonia. “Spero che si possano mobilitare più risorse per aiutare i Paesi dell’Amazzonia”, ha auspicato Guterres, che in una intervista alla Bbc ha definito i 20 milioni stanziati dal G7 un “punto di partenza”
L’Ue: “Il Brasile rispetti gli impegni, accordo Mercosur a rischio”
L’accordo commerciale tra Ue e Mercosur, l’area economica sudamericana che comprende Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, crea “per la prima volta” una “situazione giuridicamente vincolante” che, una volta entrata in vigore l’intesa, costringerà Brasilia a rispettare gli impegni presi in materia di lotta al cambiamento climatico con l’accordo di Parigi. E la ratifica dell’accordo da parte degli Stati membri dell’Ue potrebbe essere a rischio, se il Paese guidato da Jair Bolsonaro non interverrà per fermare gli incendi che colpiscono la foresta pluviale amazzonica. Lo sottolinea la portavoce capo della Commissione Europea Mina Andreeva, tornando a parlare, a Bruxelles durante il briefing con la stampa, degli incendi che colpiscono la selva dell’Amazzonia, in particolare nel Brasile di Jair Bolsonaro.
L’accordo tra l’Ue e il Mercosur, aggiunge la Andreeva, “è un modo per ‘ancorare’ il Brasile all’accordo di Parigi, creando per la prima volta impegni vincolanti per attuare l’accordo di Parigi, come altri accordi multilaterali in materia ambientale. Ricordiamo che l’accordo di Parigi include l’impegno da parte del Brasile di ridurre entro il 2025 le sue emissioni nette di gas serra del 37% rispetto ai livelli del 2005, nonché azioni volte a fermare la deforestazione illegale, anche nell’Amazzonia brasiliana”.
La selva del bacino del Rio delle Amazzoni è tuttora la foresta pluviale più grande del mondo e ospita milioni di specie di animali, vegetali e altre forme di vita, molte delle quali ancora non classificate. Ricopre all’incirca il 40% del territorio del Brasile, Stato che ha la sovranità su circa il 60% della selva; il resto è diviso tra Perù, Colombia, Ecuador, Bolivia, Venezuela, Guyana, Suriname e Guiana Francese, che è un territorio d’Oltremare della Francia.
Il Brasile apre un’indagine sui roghi dolosi del 10 agosto
Le autorità brasiliane hanno aperto un’indagine su un gruppo Whatsapp con una settantina di iscritti, che sarebbe stato usato da agricoltori e allevatori che il 10 agosto scorso, battezzato “Giorno del fuoco”, hanno appiccato diversi incendi in Amazzonia. Lo ha scritto su Twitter il ministro della Giustizia, Sergio Moro. Su richiesta del procuratore di Novo Progresso, il delegato Daniel Mattos Pereira, della polizia civile, ha ascoltato alcune persone legate al “Giorno del fuoco”, finora nessuno e’ stato arrestato, scrivono i media brasiliani.