Qualche giorno fa, il cielo di San Paolo, in Brasile, si è letteralmente oscurato in pieno giorno. La città, insieme ad altre parti degli stati brasiliani di Mato Grosso e Paraná, è stata ricoperta dal fumo degli incendi che stanno infuriando in Amazzonia. All’inizio del mese di agosto, Amazonas (il più grande stato brasiliano) ha dichiarato lo stato di emergenza per il crescente numero di incendi boschivi. La stagione degli incendi nella Foresta Amazzonica è appena iniziata: va da agosto ad ottobre, con il picco a metà settembre. Ma il fumo è già tanto da essere visto dallo spazio.
La NASA, infatti, ha rilasciato delle immagini satellitari che mostrano l’insieme di fumo e incendi in Brasile. Citando il Global Fire Emissions Database, la NASA ha fatto notare che sebbene i livelli degli attuali incendi siano leggermente sotto la media rispetto agli ultimi 15 anni, sono più alti in alcuni stati, come Amazonas e Rondonia. “Lo stato di Amazonas, in particolare, ha visto un’attività giornaliera degli incendi ben al di sopra della media nel mese di agosto”, ha detto Mark Parrington, scienziato che lavora sulle emissioni degli incendi nel Centro Europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine.
Secondo Parrington, gli incendi in Amazzonia rilasciano in media 500-600 tonnellate di anidride carbonica nel corso di un anno. Fino a questo momento del 2019, hanno già rilasciato 200 tonnellate di gas serra. Secondo il Global Fire Emissions Database, sono stati rilevati 8.668 incendi nell’Amazonas, che supera gli ultimi anni e per poco non supera anche il massimo di 8.836 incendi del 2016.
Le immagini satellitari hanno tracciato il movimento del fumo, che ha completamente riempito l’aria di San Paolo. Il fumo è riuscito ad oscurare il cielo soffiato dai forti venti che lo hanno trasportato per oltre 3.000km! Il residente Alberto Shiguematsu ha scritto su Twitter: “I residenti della periferia hanno iniziato a lamentarsi del fumo degli incendi, perché l’aria di solito è pulita lì e ora la città è piena di fumo e ceneri”. Secondo Shiguematsu, il cielo è diventato “davvero buio” intorno alle 15:15 di lunedì 19 agosto, come mostrano le immagini contenute nella gallery scorrevole a corredo dell’articolo e i video in fondo. Ha aggiunto che nei suoi 10 anni a San Paolo non aveva mai visto un fumo simile a causa degli incendi.
Le notizie di questi incendi arrivano tra quelle dell’aumento della deforestazione sotto la presidenza di Jair Bolsonaro, che hanno innescato proteste nazionali e preoccupazione internazionale. Mentre il fumo minaccia la salute dei residenti delle aree vicine, più incendi rappresentano un ulteriore fattore di stress per la Foresta Amazzonica nel suo complesso. L’umidità dell’Amazzonia, in passato, la proteggeva dai grandi incendi, ma siccità, deforestazione e agricoltura potrebbero rendere gli incendi così comuni da alterare completamente il paesaggio, secondo uno studio del 2014, pubblicato su PNAS.
Perché ci sono incendi in Amazzonia?
L’Amazzonia, la più grande foresta pluviale del mondo, è un vitale deposito di carbonio che rallenta il ritmo del riscaldamento globale. Ospita anche circa 3 milioni di specie vegetali e animali e un milione di indigeni. Gli ambientalisti accusato Bolsonaro di aver incoraggiato le imprese e gli agricoltori ad eliminare gli alberi e gli scienziati credono che l’Amazzonia abbia sofferto perdite ad un tasso accelerato da quando è diventato Presidente a gennaio. Gli incendi si verificano spesso nella stagione secca in Brasile, ma sono anche deliberatamente appiccati nel tentativo di deforestare illegalmente la terra per l’allevamento del bestiame. Il National Institute for Space Research (INPE) ha rilevato oltre 72.000 incendi tra gennaio ed agosto, il numero più alto dall’inizio delle registrazioni nel 2013. Ha osservato oltre 9.500 incendi boschivi negli ultimi giorni, prevalentemente nell’area amazzonica. In confronto, ce n’erano stati circa 40.000 in tutto il 2018.
Secondo il National Institute for Space Research del Brasile, la pioggia nell’Amazzonia centrale e settentrionale sarà del 40-50% inferiore alla media nei prossimi 3 mesi. “C’è una relazione diretta tra il maggior numero di incendi e la crescita della deforestazione. Tra i 10 comuni che hanno registrato gli incendi più grandi nel 2019, 7 sono anche nella lista dei comuni con il più alto numero di allerte deforestazione”, ha scritto Gustavo Faleiros, editore del gruppo InfoAmazonia.
“Non c’è niente di anomalo con il clima quest’anno o con le precipitazioni nell’area amazzonica, che sono solo di poco inferiori alla media. La stagione secca crea le condizioni favorevoli per l’utilizzo e la propagazione del fuoco, ma appiccare un incendio è opera dell’uomo, che sia intenzionalmente o accidentalmente”, ha detto Alberto Setzer, ricercatore INPE.