Lo scorso gennaio, il gruppo di ricerca canadese-statunitense Chime Frb Collaboration aveva annunciato la scoperta del secondo lampo radio veloce ripetitivo, oltre all’unico conosciuto di tale tipo fino ad allora. Ora, la stessa collaborazione ha inviato alla rivista Astrophysical Journal Letters un nuovo studio – ancora in fase di accettazione – in cui si dettaglia la rilevazione di ben otto nuovi lampi radio veloci ripetitivi, sempre grazie al radiotelescopio canadese Chime (Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment), entrato da poco in piena operatività.
I cosiddetti Frb (dall’inglese fast radio burst) sono intensi impulsi radio brevissimi, nell’ordine dei millesimi di secondo o anche meno, provenienti da distanti galassie. Al momento – spiega Stefano Parisini su Media INAF – la loro origine è sconosciuta, ma esistono diverse ipotesi a riguardo.
Tra le poche decine di Frb precedentemente conosciuti solo due erano ripetitivi, ritenuti dai ricercatori fondamentali per svelarne l’origine perché – al contrario dei lampi radio veloci di tipo sparadico – rendono possibili osservazioni più accurate con altri telescopi. Questo potrebbe portare in tempi rapidi a determinare il tipo di galassie da cui provengono gli impulsi radio e delineare le caratteristiche dell’ambiente cosmico in cui si formano, per risalire finalmente alla fonte ad alta energia che produce tali esplosioni.
Tuttavia, sottolineano gli autori del nuovo studio, sembra che ci siano delle differenze di ampiezza tra questi lampi radio veloci ripetitivi e altri Frb non ripetitivi rilevati dallo stesso radiotelescopio, il che potrebbe indicare diversi meccanismi di emissione fra i due tipi.