I focolai di morbillo continuano “a diffondersi rapidamente in tutto il mondo”. E’ quanto emerge dagli ultimi rapporti preliminari dell’Organizzazione mondiale della sanità. “Sono milioni le persone a livello globale a rischio”, sottolinea l’Oms. “Nei primi sei mesi del 2019, i casi segnalati sono i più alti in assoluto dal 2006, con focolai che mettono a dura prova i sistemi sanitari e provocano gravi malattie, disabilità e decessi in molte parti del mondo. Finora nel 2019, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il numero di casi segnalati è triplicato“.
Quest’anno, la Repubblica Democratica del Congo, il Madagascar e l’Ucraina hanno registrato il maggior numero di casi. “Tuttavia – precisa l’Oms – i casi sono diminuiti drasticamente in Madagascar negli ultimi mesi a seguito di campagne di vaccinazione di emergenza a livello nazionale, dimostrando così l’efficacia della vaccinazione nel porre fine alle epidemie e proteggere la salute”.
Grandi focolai sono in corso in Angola, Camerun, Ciad, Kazakistan, Nigeria, Filippine, Sudan del Sud, Sudan e Thailandia. “Gli Stati Uniti – aggiunge l’Oms – hanno riportato il numero più alto di casi di morbillo degli ultimi 25 anni. Nella regione europea dell’Oms, sono stati registrati quasi 90 mila casi nei primi sei mesi di quest’anno, una cifra che supera quelli registrati per l’intero 2018 (84.462), anno risultato già il più alto nel decennio in corso”.
Secondo l’Oms, “le ragioni per cui le persone non si vaccinano variano molto: la mancanza di accesso a servizi sanitari di qualità, la presenza di conflitti e guerre, la disinformazione e la scarsa consapevolezza della necessità di vaccinarsi. In diversi paesi, il morbillo si sta diffondendo tra i bambini più grandi, i giovani e gli adulti che in passato non si sono vaccinati”.
L’Oms esorta tutti i governi a garantire le immunizzazioni contro il morbillo, “due dosi sono necessarie per proteggersi dalla malattia”. Secondo le ultime raccomandazioni dell’Oms, “tutti i soggetti sopra i 6 mesi di vita devono essere protetti dal morbillo prima di recarsi in un’area in cui circola il virus”. Chiunque non sia sicuro del proprio stato di vaccinazione “dovrebbe consultare il proprio medico. I viaggiatori – conclude l’Oms – devono essere vaccinati almeno 15 giorni prima della partenza”.