No wash movement: quando lavarsi poco fa bene alla salute e all’ambiente

Sul web è stata diffusa la tendenza "no wash movement" che spiega come il nostro organismo e l'ambiente gioverebbero di lavaggi poco frequenti
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No wash movement. Molti penseranno che sia una delle classiche pratiche diffuse su Internet da qualche scienziato improvvisato, ma, in realtà, è diffusa da fine del 1800, consigliata da tutti gli esperti per preservare sia l’ambiente che il proprio organismo da troppi “attacchi” esterni. Molte persone credono che, lavandosi spesso, ci si preservi da batteri nocivi per la salute e che, addirittura, si eviti il rischio di contrarre infezioni: in realtà, il no wash movement è una tendenza che consiste nel lavarsi il meno possibile, così da non consumare troppa acqua ed evitare l’eccessivo utilizzo dei prodotti detergenti, che molte volte sono il risultato di sostanze chimiche aggressive e complesse da smaltire.

Non solo questa tendenza, dunque, eviterebbe l'”ammalarsi” di organismo e ambiente, ma addirittura, porterebbe dei benefici ad entrambi. Basti pensare ai capelli: la chioma produce un liquido naturale denominato “sebo”, che viene rilasciato da specifiche ghiandole con l’obiettivo di mantenere i capelli sani. I lavaggi effettuati di frequente, che molto spesso avvengono con l’utilizzo di prodotti chimici e aggressivi, eliminano in parte questa sostanza, facendo del male ai nostri capelli, che al contempo tenderanno a produrre sempre più olio sebaceo.

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No wash movement

A confermarlo, tra i vari esperti, c’è anche il dottor Joshua Zeichner, assistente di dermatologia presso il Mount Sinai Hospital di New York che ha consigliato di non lavarsi molto spesso, in quanto questo non apporterebbe alcun beneficio alla nostra salute, anzi. Il tutto non farebbe che seccare la pelle, riducendo i batteri buoni e favorendo la proliferazione di quelli cattivi. Inoltre, verrebbero generate piccole escoriazione in grado far insorgere infezioni, funghi e allergie.

 

 

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