E’ da diversi giorni che i maggiori modelli matematici mondiali propongono delle manovre abbastanza significative in termini di disturbi e anche seri alla stagione estiva. Al di là dei tempi stagionali, tutto sommato non ancora propri da declino dell’estate, un determinato e anche ostinato flusso instabile oceanico, potrebbe mettere davvero in crisi questa stagione estiva che, c’è da dire, ha dato tuttavia parecchio in termini di caldo e stabilità.
Le ultime elaborazioni dei centri di calcolo, in primis quelle del modello europeo ECMWF, disegnano scenari di progressiva migrazione delle anomalie anticicloniche dal Mediterraneo centrale verso quello orientale ed Est Europa. A dire il vero, è già da diverse corse che traspare un decadimento barico sui settori centro-occidentali del Mediterraneo dove i cavi d’onda atlantici sembrano attecchire di più. Con l’ultima del modello europeo, la falla barica in prossimità delle Baleari e poi Sicilia, Sardegna Nord Africa, sembra prendere sempre più piede nelle ipotesi a medio-lungo termine.
Dunque, si prospetta sempre di più uno scenario del tipo rappresentato nella nostra elaborazione in evidenza: alta pressione che arretrerebbe progressivamente verso i settori balcanici, l’Est Mediterraneo e l’Est Europa mentre, di contro, dalla Spagna e Golfo di Biscaglia via via si farebbero strada correnti instabili oceaniche sempre più incisive. Addirittura il modello di Reading, ipotizza un isolamento di un nucleo vorticoso tra le Baleari, la Sardegna e l’Algeria, poi in evoluzione verso lo Stretto di Sicilia e la Tunisia. Questa prospettiva significherebbe richiamo di correnti calde nordafricane in un contesto di circolazione instabile, cospicuo carico di umidità da parte delle medesime correnti nell’attraversare la superficie calda del nostro Mediterraneo e conseguenti forti piogge su gran parte dell’Italia. Secondo questo schema, le piogge sarebbero più ricorrenti sulle aree tirreniche tutte, anche sulle isole e magari forti o anche alluvionali sulle aree alpine e prealpine.
Presto, tuttavia, per un dettaglio sulle precipitazioni e sulla loro entità, ma la crisi barica o meglio una più profonda crisi barica, dopo quella già in atto, potrebbe realmente prendere piede a partire dal 28/29 mese e, magari, stando gli ultimi dati, anche fino ai primi giorni di settembre. Maggiori dettagli nei prossimi editoriali.