‘Sindrome del Lupo Mannaro’: ritirato farmaco per curare il reflusso, conteneva sostanze contro ipertensione e alopecia

«La fronte, le guance, le braccia, le gambe e le mani di mio figlio erano coperte di peli, era spaventoso», ha affermato una madre che ha somministrato il farmaco al bimbo
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E’ allarme in Spagna dopo i 17 casi, quasi da film fantascientifico, di persone che hanno subito una velocissima crescita di peli su tutto il corpo, arrivando ad apparire quasi simili ad animali, tanto da essere paragonati ai mitologici Lupi Mannari.

Nello specifico si tratta di 17 bambini che hanno subito una crescita anomala dei capelli e dei peli, la cosiddetta sindrome del ‘lupo mannaro’, dopo aver assunto un farmaco utile per curare il reflusso. Le autorità spagnole hanno registrato questi casi nella regione Cantabria, a Valencia e a Granada.

Secondo i primi rilievi – come riporta la ‘Bbc’ – il farmaco è risultato contaminato da un altro farmaco, utilizzato per la cura dell’alopecia. «La fronte, le guance, le braccia, le gambe e le mani di mio figlio erano coperte di peli, era spaventoso», ha affermato una madre preoccupata per l’aspetto quasi da ‘mostro’ del proprio bimbo. I primi casi sono stati segnalati a luglio e il prodotto è stato ora ritirato dal mercato.

Il ministero della salute spagnolo ha spiegato che un lotto del medicinale usato per il trattamento della caduta dei capelli «era stato etichettato per un errore interno all’azienda produttrice in modo errato e quindi confuso con i farmaci per lo stomaco».

«Prima le sono cominciati a crescere i peli in faccia, poi si sono estesi gradualmente per tutto il corpo». E’ quanto riferito da Amaya, mamma di una bambina di 22 mesi, che ha raccontato la trasformazione avvenuta sulla pelle della piccola. «Quando portiamo la bambina a giocare nel parco, i bambini più grandi, insieme ai loro genitori, la indicano e dicono “poverina, sembra una scimmietta”– ha raccontato Amaya. Ma non basta. «Mia figlia è piccola, ma già si rende conto di quello che succede», ha aggiunto la mamma che per mesi ha assistito impotente alla trasformazione della bambina, senza capirne l’origine. Poi ad aprile scorso la scoperta: era stato uno sciroppo per il reflusso gastrico, il cui principio attivo è l’omeoprazolo.

Ad essere risalito alla causa è stato il gastroenterologo il quale, dopo essersi fatto consegnare il flacone del farmaco, si è rivolto all’Agenzia Spagnola dei Farmaci (AEMPS) per farlo analizzare. Il risultato è stato chiaro: il medicinale all’interno del flacone, oltre all’omeoprazolo, conteneva “minoxidil”, un prodotto che fino agli anni ’80 era usato per curare l’ipertensione e successivamente è stato impiegato per la cura dell’alopecia, a causa del suo effetto collaterale: la crescita anomala di peli.

In Spagna è scattato dunque l’allarme sanitario e lo scorso luglio l’AMPEAS ha ritirato il farmaco dal commercio in tutto il territorio nazionale; altri provvedimenti sono partiti nei confronti delle aziende farmaceutiche coinvolte nella commercializzazione dello “sciroppo al Minoxidil”. Si tratta della compagnia produttrice indiana “Smilax laboratoris Limited”, i cui prodotti sono stati confiscati, e dell’azienda farmaceutica spagnola Farma-Qímica Sur, distributrice del farmaco, a cui è stata sospesa la licenza di vendita.

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