L’emisfero settentrionale, che ospita il 90% della popolazione mondiale, ha vissuto la sua estate meteorologica più calda mai registrata, a pari merito con il 2016, hanno annunciato gli scienziati della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). Dall’inizio dell’anno ad ora, il 2019 è il 3° anno più caldo mai registrato dopo 2016 e 2017. Secondo la NOAA, dal 2009 si sono verificate 9 delle 10 più alte temperature globali superficiali di terra e oceano da giugno ad agosto. È stata la seconda estate più calda a livello globale, secondo la NOAA, insieme al 2° agosto più caldo mai registrato per il pianeta.
Ci sono stati circa 40 bambini morti in auto chiuse al caldo questa estate, ma il bilancio è inferiore rispetto a quello dell’estate 2018.
Europa, Sud America, Africa, Golfo del Messico e Hawaii hanno avuto uno scarto di temperature rispetto alla media per i mesi estivi che si è classificato tra i 3 periodi più caldi di questo tipo mai registrati. Per esempio, l’Africa ha avuto il suo periodo da giugno ad agosto più caldo, secondo la NOAA. L’Europa, invece, è stata colpita da molteplici e violente ondate di caldo per tutta l’estate che hanno sparso record di temperature massime su tutto il continente, portando una nuova temperatura massima mai registrata a Parigi. Francia e Germania hanno avuto le loro terze estati più calde mai registrate, mentre l’Austria ha avuto la sua seconda estate più calda. A luglio, Francia, Belgio, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito hanno tutte stabilito nuovi record di temperatura massima di tutti i tempi.
L’Alaska è un’area che ha sofferto maggiormente del caldo. 8 dei primi 13 giorni più caldi mai registrati in Alaska si sono avuti nel 2019. “L’aeroporto di Anchorage ha raggiunto +32,2°C per la prima volta nella storia di quella stazione meteo il 4 luglio. Anchorage ha anche raggiunto i +26,7°C per 8 volte quest’anno, il maggior numero di sempre da quando sono iniziate le registrazioni meteorologiche lì nel 1917”, ha spiegato Jake Sojda, meteorologo di AccuWeather.
Secondo l’esperto, Anchorage ha avuto anche il problema del fumo quest’estate, a causa degli enormi incendi che hanno ridotto in cenere l’area. La stagione degli incendi in Alaska solitamente termina entro l’1 agosto, ma lo Swan Lake Fire non è ancora stato contenuto. “Oltre 2,5 milioni di acri sono bruciati quest’anno in Alaska. Anche se non è affatto vicino al record di oltre 6,5 milioni di acri del 2004, è considerato ancora un “grande anno di incendi”, ossia un anno con oltre 1 milioni di acri bruciati. L’ultimo grande anno di incendi è stato il 2013, quando sono bruciati 1,3 milioni di acri. Bisogna tornare indietro al 2009 per trovare più acri bruciati di quest’anno, quando sono bruciati 2,9 milioni di acri”, ha aggiunto Sojda.